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Fondi comuni: primo semestre a gonfie vele in Europa grazie agli obbligazionari

Primo semestre a gonfie vele per i fondi comuni in Europa con i fondi obbligazionari che guidano la crescita. Lo rileva l’ultimo rapporto dell’associazione europea dei fondi Efama (European Fund and Asset Management Association) da cui emerge che l’industria europea dei fondi ha registrato una crescita significativa nella prima metà del 2024, con un aumento del 6,7% del patrimonio netto.
In particolare, gli asset dei fondi comuni sono aumentati dell’8,1%, mentre quelli alternativi (Fia) sono cresciuti del 4,3%. La performance positiva è stata in gran parte guidata dalla forte domanda di fondi obbligazionari, in quanto gli investitori hanno anticipato potenziali tagli dei tassi di interesse.

Il mercato europeo

Concentrandosi solo nel secondo trimestre del 2024, i fondi comuni hanno registrato un aumento del 2,6% del patrimonio netto, mentre i fondi di investimento alternativi sono cresciuti dell’1,4%, in linea con il trend positivo del primo trimestre. La ripresa – si legge in una nota – è dovuta alla robusta raccolta netta in tutte le categorie di fondi, pari a 148 miliardi di euro nel trimestre, rispetto ai 106 miliardi di euro del primo trimestre. In particolare, i fondi comuni hanno registrato  afflussi netti per 134 miliardi di euro, mentre gli alternativi hanno contribuito per 14 miliardi di euro.

La domanda di fondi a lungo termine si è mantenuta solida, con gli Ucits e i FIA che hanno registrato una raccolta netta di 119 miliardi di euro nel corso del secondo trimestre, in aumento rispetto agli 85 miliardi di euro del primo. I fondi obbligazionari sono stati la categoria più performante, con una raccolta netta di 79 miliardi di euro, anche se leggermente inferiore ai 95 miliardi di euro registrati nel trimestre precedente.

Anche i fondi azionari hanno registrato una buona performance nel secondo trimestre, con una raccolta netta di 29 miliardi di euro, in netto aumento rispetto ai 3 miliardi di euro del primo trimestre. I fondi multi-asset, che avevano registrato deflussi all’inizio dell’anno, hanno invertito la rotta con afflussi netti per 6 miliardi di euro.

Tra aprile a giugno i fondi monetari hanno registrato una raccolta netta di 29 miliardi di euro, in aumento rispetto ai 21 miliardi di euro del trimestre precedente. Questa categoria ha continuato a rappresentare un’opzione a basso rischio per gli investitori in un contesto di incertezza dei mercati.

Uno sguardo al mercato mondiale

Bene anche l’andamento dei fondi d’investimento globali che – tra aprile e giugno – hanno registrato tre mesi da record grazie soprattutto a un’impennata senza precedenti nelle vendite di fondi obbligazionari. Anche in questo caso, le vendite nette di fondi obbligazionari globali hanno raggiunto il massimo storico di 399 miliardi di euro a causa delle  aspettative degli investitori di tagli dei tassi di interesse da parte delle banche centrali di tutto il mondo, con la Cina che ha raggiunto un picco notevole nelle vendite nette. In crescita del 2,3% il patrimonio complessivo che ammonta a 70,6 trilioni di euro. In termini di valuta locale, i due maggiori mercati dei fondi – gli Stati Uniti e l’Europa – hanno registrato un aumento degli asset rispettivamente dell’1,5% e del 2,2%.

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