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Fondi comuni: quali hanno resistito al meglio nel primo trimestre

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Nel trimestre che ha attraversato la correzione di mercato più rapida di sempre poche categorie di fondi comuni sono riuscite a evitare perdite. Quando la performance è stata positiva, poi, il risultato è stato piuttosto contenuto. Ad analizzare le varie categorie dei fondi d’investimento è stato Fida – Finanza Dati Analisi, che ha passato al setaccio i risultati di oltre 44mila fondi e Sicav di cui oltre 20mila distribuibili alla clientela retail attraverso banche, reti di consulenti finanziari e private banking.

Ad avanzare sono stati soprattutto i fondi focalizzati sui titoli di stato Usa, in particolare quello con lunghe scadenze. Bene anche gli obbligazionari e i monetari esposti alle valute che si sono rafforzate nel primo trimestre del 2020: yen, dollaro, franco svizzero.
Gli obbligazionari esposti alla sterlina inglese, invece, allungano nonostante la flessione della valuta. “Tra le performance peggiori si registrano invece veri e propri crolli, in primis quello dell’azionario brasiliano che trascina con sé anche i comparti focalizzati sull’America Latina”. Hanno evidentemente risentito della guerra dei prezzi del petrolio, inoltre, i fondi azionari concentrati sulla Norvegia (-42,9%) e i fondi azionari settoriali dedicati al comparto energia (-40%).

Andando nel dettaglio dei singoli fondi, invece, vediamo prevalere in termini di performance due prodotti pensati proprio per affrontare la volatilità di mercato: Amundi volatily World F2 (+30,88%) e Natixis Am Seeyond Volatility Eq. Strat. R Eur (+27,3%).

“Tra i migliori fondi per performance a un mese, emergono quelli esposti alla volatilità ed i ritorno assoluto gestiti con strategie long-short. Le strategie alternative, soprattutto con ampio uso di derivati, si dimostrano vincenti”, ha commentato Fida, “tra gli azionari anche l’esposizione al mercato Usa permette buoni ritorni, così come il focus sul debito Usa e l’esposizione al dollaro per i comparti obbligazionari”.

Nei tre grafici in basso, nell’ordine, i migliori fondi per performance nel primo trimestre appartenenti a ciascuna categoria, i migliori nella categoria azionari, e infine i migliori obbligazionari.
Lo ricordiamo, come sempre in questi casi: le performance del passato non sono indicative di quelle future.