ROMA (WSI) – I fondi quotati non offrono nessun vantaggio per l’industria e nemmeno per i risparmiatori. È l’opinione del numero uno di Azimut, Pietro Giuliani, secondo cui il problema è dovuto alla mancanza di “un elemento fondamentale del nostro lavoro”, quello della consulenza.
Il pericolo, insomma, è di “favorire il cosiddetto ‘fai da te’, che sappiamo essere pericoloso nella maggior parte dei casi, a scapito della consulenza fornita da un professionista”.
E i risparmiatori non sono sempre attrezzati “per affrontare un universo sempre più ampio, fatto di diverse strategie e stili di gestione”.
In un’intervista a IT Forum News, il top manager mette in dubbio la quotazione dei fondi: “Non vedo vantaggi per l’industria del risparmio gestito dal momento che viene a mancare un elemento fondamentale del nostro lavoro, quello della consulenza”, ha detto.
Per la raccolta di fine anno della società stessa invece Giuliani si dice fiducioso, citando “risultati straordinari”. In ottobre il gruppo ha registrato una raccolta complessiva di 734 milioni di euro, portando così la raccolta netta da inizio anno sopra i 5,2 miliardi di euro.
Il colosso del risparmio gestito può vantare cifre decisamente positive. Il totale delle masse tocca 29,3 miliardi, superiori all’obiettivo dei 27 miliardi previsti per fine 2014, fissato ormai quasi cinque anni fa.
Il gruppi italiano ora punta ad arrivare, stando al piano industriale quinquennale, a circa 50 miliardi di patrimonio totale entro il 2019.
“Negli ultimi tre anni abbiamo raddoppiato ogni anno la raccolta e nel 2014 in 10 mesi abbiamo raccolto oltre 5,2 miliardi di euro”, dice Giuliani nell’intervita, precisando che se il trend si confermerà Azimut potrebbe rendersi protagonista, in termini di raccolta e patrimonio, di “risultati straordinari”.
Fonte: http://news.itforum.it/newsletter/2014-280/giuliani-per-azimut-ancora-risultati-straordinari.html?idfrom=ITFNEWS
(DaC)