LONDRA (WSI) – Una scommessa che ha sicuramente tutte le caratteristiche del rischio, ma in questo periodo di promesse di maxi liquidità e di nuove “droghe” in arrivo sui mercati da parte delle banche centrali, i gestori dei fondi sembrano avere i nervi abbastanza saldi. Tanto che, nonostante le banche europee siano a dir poco drogate di debiti sovrani, i suddetti fondi stanno facendo scommesse multimiliardarie proprio sulla ripresa del settore finanziario dell’Eurozona.
Stando a un rapporto del Financial Times, stilato in base ai calcoli che hanno preso come riferimento dati forniti da Reuters, il valore dei titoli azionari delle 10 principali banche dell’area euro quotate in borsa, in possesso di fondi con sede negli Stati Uniti, è salito +40% a 33 miliardi di euro, dal mese di giugno.
Il numero delle azioni possedute è salito nello stesso arco temporale (da giugno a oggi) del 10%, grazie ai grandi investimenti in Eurozona effettuati da società come BlackRock, T Rowe Price e Waddle & Reed.
Jason White, specialista di scelte di portafoglio presso T Rowe Price, spiega che la società con sede in Baltimora ha aumentato di recente la propria esposizione sulle banche europee, nella convinzione che i titoli finanziari appaiono al momento estremamente convenienti, considerato il miglioramento dei fondamentali in Europa.
Altri investitori e banchieri spiegano il ritorno dei flussi americani nel settore finanziario dell’Eurozona con il maggior impegno delle autorità di regolamentazione del blocco, con la Bce, pronta per esempio a lanciare una “revisione della qualità degli asset” sulle banche e nuovi stress test.