L’avvertimento di Moody’s sull’effetto che una eventuale vittoria del NO al referendum costituzionale del prossimo 4 dicembre avrebbe su alcune banche italiane indispettisce Alessandro Penati, presidente di Quaestio, la Sgr che gestisce il fondo Atlante.
“Moody’s ha creato un grosso problema, perché ha detto che con la vittoria del no al referendum tutte le banche che curiamo sarebbero a rischio resolution. Quindi ci tocca dire che il funding plan al 2017 è a posto”.
Penati, che parla a margine di un convegno all’Università Cattolica, sottolinea che non esiste alcun problema di liquidità per le banche venete controllate dal fondo Atlante e citate da Moody’s come due tra le quattro banche più deboli – le altre sarebbero Mps e Carige -, ovvero per Popolare Vicenza e Veneto Banca.
“Non c’è preoccupazione. Non c’è nessun problema, la posizione di liquidità è tranquilla. È il minore dei problemi, anzi non è un problema”, ha affermato Penati.
Sul rischio che vengano avviati tagli pesanti alle due banche venete:
“Questo non dipende da me. Dipenderà dai cda, ci sarà un piano e ci stanno lavorando. Io faccio l’azionista”. In ogni caso “il cost/income ratio di una è al 103% e dell’altra al 97%. Non so cosa dire: una banca con quel cost/income ratio non può reggere”.
Sulla cessione delle sofferenze di MPS Penati sottolinea che l’operazione dipende dall’aumento di capitale. Da segnalare che il Fondo Atlante è chiamato a sottoscrivere una delle tranche e Penati conferma che il fondo è già pronto.
“I tempi non dipendono da noi. Noi siamo pronti. I tempi dipendono dall’aumento di capitale”, ha affermato.
Sempre su Mps, Penati scrive che al termine della due diligence, è risultato che “i cash flow sono esattamente in linea con quelli che avevamo stimato”.
Aggiungendo:
“Non mi aspetto grosse sorprese dalla cartolarizzazione. Soprattutto perché c’è da chiedere le Gacs e perché il contratto era soggetto a due diligence. Abbiamo finito, siamo pronti. Confermiamo l’investimento. Però bisogna fare le Gacs e questo lo farà l’arranger. Lo scopo è quello di creare un mercato. Se si fa la cartolarizzazione è unicamente per deconsolidare le junior. Le tranche senior sono fatte per tutti”.