Roma – Dietro l’attacco al bus di turisti israeliani a Burga, in Bulgaria, ci sarebbe il gruppo libanese Hezbollah. E’ quanto afferma un funzionario degli Stati Uniti coperto dall’anonimato parlando con Associated Press. Ieri il primo ministro israeliano, Benjamin Netanyahu, ha accusato dell’attacco Hezbollah e l’Iran. Accuse respinte da Teheran.
Il ministero degli Esteri iraniani, infatti, le ha definite “infondate” denunciando che sono mirate solo a distogliere l’attenzione mondiale dal ruolo di Israele nell’uccisione di alcuni scienziati nucleari iraniani. Nell’esplosione di Burga sono morte sette persone, tra cui l’autista del pullman e una donna incinta.
Restano i dubbi sull’identità dell’attentatore. Ieri la tv di Stato della Bulgaria ha diffuso le immagini delle telecamere di sicurezza dell’aeroporto di Burgas che mostrano il presunto autore dell’attacco. L’uomo sembra un turista come tanti, vestito in maglietta e pantaloncini.
Secondo quanto annunciato dal ministro dell’Interno bulgaro Tsvetan Tsvetanov, tuttavia, dentro lo zaino che portava sulle spalle si trovava la bomba che avrebbe poi fatto esplodere sul bus. Si pensa che l’uomo abbia circa 36 anni e che si trovasse in Bulgaria da diversi anni, fra quattro e sette, ha spiegato Tsvetanov senza precisare. Sul luogo dell’attacco è stata trovata una patente dello Stato americano del Michigan intestata a Jacque Felipe Martin ma il documento, ha annunciato il premier bulgaro, si è rivelato falso. Abbandonata poi nella tarda serata di ieri anche la pista svedese.
Le autorità di Svezia e Bulgaria, infatti, hanno smentito l’ipotesi secondo la quale l’attentatore di Burga sarebbe stato lo svedese Mehdi Ghezali, ex detenuto di Guantanamo fra il 2002 e il 2004. La notizia che l’attentatore fosse Ghezali era stata diffusa inizialmente dal quotidiano The Times of Israel, che citava media bulgari.
Ieri circa 200 poliziotti sono stati inviati per controlli in alcuni hotel a nord di Burga, dove alloggiavano circa mille israeliani. Il rappresentante di un tour operator ha fatto sapere che circa 10mila israeliani avevano programmato vacanze in Bulgaria per quest’estate tramite la sua compagnia e che circa la meta ha cancellato la prenotazione dopo l’attacco di Burga. Un aereo militare, intanto, ha riportato a casa ieri 33 israeliani rimasti feriti nell’attentato. Due feriti gravi sono stati invece mandati a Sofia per essere sottoposti a cure mediche.