LEGNANO (WSI) – Mercati abbastanza tecnici, senza nessuna novità dal punto di vista macro, con le borse ancora sui massimi e caratterizzati dalla mancanza di correlazioni stabili sia inter-market sia intra-market.
L’euro nel breve termine
La moneta unica, nel brevissimo periodo, è stata venduta avvicinandosi all’area di minimo toccata sulla conferenza stampa del Presidente della BCE, Mario Draghi. Ribadiamo l’importanza di questa zona di supporto, con il livello che passa tra 1.3460 e 1.3474 a fare da spartiacque tra un tentativo di discesa della moneta unica, che potrebbe anche intraprendere un trend ribassista se confermata tale rottura per una decina di giorni, e tentativi indesiderati sia da parte nostra che da parte della BCE di risalite verso la zona di 1.3700, che se superata potrebbe lasciare adito al raggiungimento dei massimi relativi.
Come ragionavamo ieri, attualmente l’euro continua ad essere un buon catalizzatore di flussi dato il fatto che è una valuta che non può essere svalutata. Confidiamo nell’entrata in territorio di attenzione per quanto riguarda la Fed (che con il prossimo taglio arriverà a 35 miliardi di dollari di iniezioni di liquidità al mese, ancora tanti, ma che potrebbero far iniziare a pensare alla costruzione di strategie di liquidazione di posizioni sul rischio, strategie da costruire, non partenze di storni violenti) prima di ragionare su un eventuale ripresa di forza del dollaro e conseguente ridimensionamento di valore dell’euro.
Attenzione ai flussi e non ai dati
La sterlina ne è testimone. Dopo una serie durata mesi, all’interno della quale il pound è stato in grado di reagire in maniera concorde con i dati pubblicati (dati buoni, sterlina a rialzo e viceversa), ieri abbiamo assistito al contrario. Di fronte ad una produzione industriale e manifatturiera migliori sia delle rilevazioni precedenti, sia delle attese degli operatori, (rispettivamente 3.0% – 2.8% – 2.5% / 4.4% – 4.0% – 3.5%) infatti, abbiamo assistito ad una continuazione dei movimenti di vendita iniziati nelle prime ore del mattino, a testimonianza che il mercato è stato mosso da flussi di vendita su sterlina ed euro, non di acquisti di dollaro, al fine di trovare quei punti di supporto dai quali tecnicamente ripartire, livelli quasi raggiunti dall’euro ma non dalla sterlina. Attenzione oggi alle ore 10.30, con la pubblicazione dei dati sul mercato del lavoro inglese, potrebbero avvenire aumenti di volatilità .
QUADRO TECNICO
EurUsd: ottima l’area di vendita individuata ieri, con 1.3600 che è risultato il livello chiave oltre il quale il mercato non è stato in grado di spingersi. Con la rottura di 1.3560 inoltre, i prezzi sono stati in grado di spingersi fino al secondo livello di target indicato passante per 1.3525, da dove siamo ripartiti per un retest in atto attualmente della media a 21 oraria, livello che insieme a 1.3560 (statico) potrebbe intervenire come interferenza su una divergenza rialzista oraria in compimento e che potrebbe far pensare a vendite di euro, tenendo conto che un superamento di 1.3585 potrebbe riproporre tentativi di raggiungimento di area 1.3620.
UsdJpy: ci siamo avvicinati all’area di supporto a 4 ore individuata ieri, con i prezzi che stanno consolidando sopra i supporti statici e dinamici e con l’oscillatore stocastico che risulta essere vicino alla zona di ipervenduto. Continuiamo a seguire questo time frame dove i prezzi hanno formato dei massimi decrescenti, con l’avvicinamento ai supporti che considereremo ancora in area 102.10, dove eventualmente pensare ad acquisti di dollaro tenendo conto che un superamento a ribasso di area 101.85 (dai primi supporti a qui è possibile pensare a mediare) potrebbe portare ad approfondimenti verso area 101.50.
EurJpy: idea ottima quella di pensare a vendite di euro, peccato che la zona studiata per impostare ingressi a mercato(tra 139.25 e 139.40) non è stata raggiunta. Tecnicamente però il mercato ha rispettato quanto visto. Questa mattina, la prima zona di resistenza è già stata raggiunta ed è possibile considerare eventuali acquisti di yen tra 138.60 e 138.80, tenendo conto che un superamento rialzista di 138.90 potrebbe risultare propedeutico ad accelerazioni rialziste che però non lavoreremo in reverse data la confusione dei punti di interferenza che cominciano a passare già una decina di punti dopo.
GbpUsd: mercato che si è fermato prima dei massimi precedenti e che dunque non è andato a formare nessuna divergenza ribassista da poter sfruttare. Quando i prezzi hanno raggiunto i supporti statici, lo stocastico si trovava a metà strada rispetto alla sua scala (0-100) e questo ha suggerito rotture ribassiste che hanno ben accompagnato le quotazioni verso area 1.6740. Ci troviamo ora sotto la media a 21 oraria che insieme a 1.6770 (livelli statici) potrebbe intervenire e far valutare acquisti di dollaro per storni dapprima verso i minimi toccati stanotte ed in estensione in tutta l’area che passa tra 1.6720 e 1.67 figura, zona all’interno della quale è possibile assistere a frentae dei movimenti in qualsiasi momento. Sopra 1.6785 è possibile che il mercato tenti dei rialzi che come sull’EurJpy non lavoreremo.
AudUsd: è continuata la salita su AudUsd, senza che il mercato sia venuto a colpirci. Aspettavamo infatti uno storno verso 0.93 ¼ per avere un buon R/R sull’operazione. Ora ci troviamo ancora in un contesto di massimi crescenti, con la possibilità di attendere i prezzi sui supporti per pensare ad acquisti in limit di dollaro australiano (area 0.9340/60) per ritorni sui massimi ed eventuali estensioni verso 0.9410. Ritorni sotto 0.9325 potrebbero risultare propedeutici a storni verso 0.9290.
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