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Forex: su quali valute scommettere nel brevissimo periodo

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LEGNANO (WSI) – I mercati ieri hanno mostrato buona volatilità, con il dollaro americano che si è mosso ancora a due vie, andandosi inizialmente a rafforzare contro euro e sterlina (per poi ripiegare) e perdendo valore contro lo yen giapponese, acquistato sulle prese di profitto viste sulle borse che ieri si sono mosse tutte dalla stessa parte, andando a ricorrelarsi nel brevissimo periodo.

Inflazione europea e americana

Due osservate speciali che concorreranno a far decidere la linea futura di politica monetaria rispettivamente alla Banca Centrale Europea ed alla Federal Reserve americana, lo sappiamo. Mario Draghi, l’abbiamo ripetuto tante volte dall’ultima riunione, quasi su base giornaliera, ha lanciato un preciso messaggio di interventismo durante la prossima riunione di giugno, andando a preparare i mercati ad un taglio di tassi ed all’implementazione di potenziali misure straordinarie, il tutto dopo aver valutato una serie di dati macro in pubblicazione da qui al 5 giugno, che ieri sono cominciati con le rilevazioni sui prezzi al consumo.

Il dato rimane stabile allo 0.7% ed all’1% su base core (quindi calcolata escludendo il paniere energetico ed alimentare) e questo non va certamente ad alleviare le preoccupazioni sullo stallo dei prezzi che, checché ce ne dica Draghi, è largamente dovuto al calo dei redditi e dei consumi, non è dovuto per l’80% al calo dei prezzi dell’energia.

La reazione dell’euro ieri non è avvenuta infatti sulla pubblicazione, il movimento è avvenuto prima ed è stato un movimento di discesa, come impostato tecnicamente nella nostra sezione di analisi tecnica, movimento avvenuto dunque in base ad aspettative circa un potenziale dato non positivo che avrebbe potuto portare a discese, secondo quanto commentato ieri con alcuni traders, comunque a discese ulteriori, sia di fronte ad un dato peggiore delle attese (il che non avrebbe stupito) sia di fronte ad un dato migliore, proprio perché errano e sono state le aspettative a muovere i flussi.

Sul fronte americano il dato core è risultato migliore delle attese (1.8% vs 1.7%) mentre quello puro ha fatto registrare un 2.0%, in linea con le aspettative. Dati dunque buoni a differenza di quanto visto nel Vecchio Continente, che hanno portato il dollaro a salire e le borse a guadagnare terreno. Questa la frase che avremmo dovuto scrivere di fronte ad un mercato in grado di reagire alle notizie macroeconomiche, cosa che, abbiamo visto, non accade da un paio di giorni in quanto i maggiori flussi di investimento sono rivolti al brevissimo periodo e sono mossi dalla voglia di far continuare movimenti importanti direzionali cominciati (parliamo di euro e di sterlina) e dalla necessità di cavalcare le prese di profitto sugli indici azionari.

Il dollaro ha infatti perso terreno durante il pomeriggio contro euro, sterlina e yen, mantenendosi abbastanza stabile soltanto contro l’australiano, con le borse vendute in maniera importante sia in Europa che in America, con il Nikkei che durante la notte ha tentato approfondimenti ribassisti per poi tentare buone correzioni verso le resistenze.

Sembrerà banale dirlo ma, mai come in questi momenti, quello che deve guidare l’operatività è rappresentato da un’analisi da effettuarsi quasi con i paraocchi sui livelli tecnici di ogni singolo strumento, ci rendiamo conto di essere pesanti a ripeterlo, ma questa è la chiave del successo operativo a nostro parere. Passiamo ad analizzare i livelli per oggi.

QUADRO TECNICO

EurUsd: ottima tenuta delle resistenze analizzate ieri che ha portato al raggiungimento di entrambi i target posti a 1.3690 e 1.3660, prima di veder partire la correzione che ha riportato esattamente sui livelli della mattinata pre movimento ribassista.

Oggi si potrebbe giocare la stessa partita, con l’area passante tra 1.3730 e 1.3750 che potrebbe rappresentare una buona zona all’interno della quale ipotizzare acquisti di dollaro americano (punti statici, media a 21 a 4 ore) tenendo conto che un ritorno sopra area 1.3765 potrebbe portare a tentativi di accelerazione verso 1.3800/15. In caso di tenuta delle resistenze è possibile valutare ritorni verso i minimi in area 1.3690 ed eventuali estensioni in area 1.3650, 10 pips inferirore ai livelli visti ieri.

UsdJpy: perfetta anche l’impostazione tecnica vista sul dollaro yen, con i prezzi che effettivamente tra 102.00 e 102.15 si sono fermati (a 102.20 avevamo impostato delle long) ma che non abbiamo lavorato a ribasso, come detto, fino a quando non abbiamo assistito a discese sotto 101.85 che hanno portato al target. Oggi ci troviamo con i prezzi che hanno raggiunto l’area di minimo visitata il 10 aprile, area che non risulta sufficientemente forte per contenere le quotazioni data la presenza di diversi punti catalizzatori di ordini sotto di essa. Parliamo di 101.20, 101.00 e 100 ¾ che potrebbero rappresentare i livelli che il mercato potrebbe a step raggiungere nel momento in cui le resistenze passanti tra 101.70 e 101.85 dovessero tenere (punti statici e dinamici a 1 e 4 ore). Un ritorno sopra 101.95 potrebbe aiutare al raggiungimento di 102.15, oltre il quale come impostato ieri potremmo attenderci dei tentativi di risalita verso gli ultimi massimi precedenti.

EurJpy: area di vendita non raggiunta su EurJpy che però ha mostrato una buona discesa confermando come la lettura del mercato fosse stata comunque corretta. La discesa dei prezzi si è interrotta nel momento in cui l’euro è andato a correggere a rialzo e ci ha restituito l’area di 139.00 come livello di supporto, oltre il quale il mercato potrebbe tentare estensioni fino a 138.60, area che potrebbe contenere le discese ma che se superata di una quindicina di punti potrebbe condurre verso 138.10. Il tutto se le resistenze che passano tra 139.40 e 139.65 dovessero tenere (livelli 1, 2 e 3 su grafici orari e a 4 ore), con l’idea che ritorni sopra area 85 potrebbero condurre a tentativi di ripresa delle quotazioni verso140.20.

GbpUsd: accelerazione ribassista del cable ieri mattina che non ha però portato al raggiungimento di 1.6715 (dopo essersi allontanato dalle resistenze su cui era possibile lavorare nelle prime ore del mattino, che hanno portato al raggiungimento dei minimi della notte ed al loro superamento, valutabile grazie ad uno stocastico orario lontano dall’ipervenduto ma che è andato a formare una divergenza rialzista in grado di suggerire la ripresa dei prezzi). Il mercato si è girato a 1.6730 per tornare su 1.6800, area che ha tenuto come resistenza e che, insieme a 1.6825 potrebbe rappresentare un0’area di acquisto di dollaro (grafico orario con punti statici e media a 100. Se si dovessero raggiungere le ultime resistenze durante le prime ore del mattino grazie a rotture rialziste della congestione notturna (che è possibile comunque lavorare grazie ad ordini OCO) è possibile valutare dei tentativi di estensione verso area 40, che potrebbero non determinare una rottura rialzista e sulle quali valuteremo la possibile formazione di una divergenza ribassista oraria. Oltre quest’ultima area il mercato potrebbe essere pronto per partire verso 1.6880.

AudUsd: buoni i livelli visti sull’australiano, seppur le impostazioni operative latitavano (seguendo il nostro metodo). La tenuta di 0.9390 ha evitato valutazioni di eventuali accelerazioni verso le aree di massimo analizzate ieri ed il superamento ribassista di area 0.9345 ha condotto fino a quasi 20, dove passavano i forti supporti a 4 ore. Abbiamo ora il mercato che sta tentando delle discese dotto le medie orarie incrociate da poco a ribasso, con quelle a 4 ore che rimangono rialziste. Situazione dunque confusa che fa pensare a tentativi potenziali di ribassi in mattinata da poter valutare in caso di superamento di area 0.9340, con possibilità di estendere verso 0.9320, che se superato potrebbe lasciare spazio a tentativi di accelerazione verso figura, da proteggere comunque con trailing stop e stop in pari.

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