Si toglie qualche sassolino dalle scarpe l’ex ministro del lavoro e del welfare sotto il governo Monti, Elsa Fornero nel corso di un’intervista al Corriere della Sera, in cui oggetto della conversione è il lavoro e critica aspramente la riforma voluta dall’ex premier Matteo Renzi, il famoso Jobs Act.
“Bastava un monitoraggio della mia riforma. Nulla di più. Con il Jobs Act si è preferito andare oltre. Con troppa flessibilità in uscita. Creando un ulteriore dualismo tra chi conserva l’articolo 18 e chi non lo ha più. Concedendo così al governo che verrà domani l’opportunità di realizzare un’altra riforma del lavoro.
Emblema di quel si è andato oltre con il Jobs Act sicuramente l’abuso dei voucher lavoro per la Fornero.
“I datori di lavoro ne hanno abusato. E il lavoratore così è troppo indifeso”.
La Fornero lamenta il fatto che la sua riforma è stata snaturata quando l’unica cosa sensata da fare era monitorarla.
“È stata dimenticato l’apprendistato, che io consideravo il contratto di inserimento nel mercato del lavoro”.
L‘amarezza maggiore? I pochissimi soldi a disposizione per attuare la sua riforma.
“Mi confrontai con il presidente del Consiglio Monti e con l’allora ministro del Tesoro Grilli. Mi diedero soltanto 200 milioni di euro dopo aver elaborato una riforma previdenziale che mise in sicurezza i conti del Paese con risparmi per 70 miliardi“.
La Fornero oggi vive ancora sotto scorta e questo a causa della riforma previdenziale che ha provocato forti malesseri negli italiani e ha creato il pasticcio esodati ma la cui responsabilità, dice l’ex ministro, è di altri.
“Il ministero del Lavoro risultava svuotato di analisi quantative. I numeri li ha l’Inps e il ministero del Tesoro. E in quel momento non ci fu la necessaria condivisione”.