ROMA (WSI) – Il nuovo leader della Lega Nord segue le orme dei suoi predecessori Maroni e Bossi. Il patito si presenterà alleato di Forza Italia alle prossime elezioni, nel nome del populismo, con l’obiettivo di superare il MoVimento 5 Stelle al primo turno per poter andare a sfidare il PD nel voto decisivo.
Il patto, riportano i giornali, verrà celebrato a Bologna domenica. A fare da testimonial d’eccezione sarà Giorgia Meloni, ex Alleanza Nazionale ora in forza a Fratelli d’Italia. L’evento di Bologna non è una novità nel panorama politico italiano, ma piuttosto un matrimonio tra due partner divorziati dal sapore del déjà vu malinconico.
La firma tra Silvio Berlusconi e Matteo Salvini e i leader delle due forze populiste d’Opposizione che saranno sul palco nel capoluogo emiliano, arriva strategicamente prima delle amministrative e in tempo per preparare la campagna alle elezioni generali del 2018.
Il partito in decadenza di centro destra ma protezionista, risorto dalle ceneri vent’anni dopo la sua nascita, spera di ritrovare i voti perduti con un rinnovato attivismo, cavalcando l’onda di popolarità della Lega della gestione Salvini, leader carismatico onnipresente in Tv e percepito come qualcuno di vicino alla gente, come dimostra il successo ottenuto sin qui nei sondaggi nonostante il suo partito sia stato travolto dagli scandali in un passato non troppo lontano.
Berlusconi da parte sua viene da una condanna a 4 anni per frode fiscale, nell’ambito del processo sui diritti Tv di Mediaset, e non e nel suo migliore momento. Per questo secondo Pierferdinando Casini, ex leader di entro, Forza Italia diventa in questo modo vassalla del partito del Carroccio.
Obiettivo dichiarato della nuova coalizione sarà quello di andare al ballottaggio, spuntandola sull’altra grande forza dell’Opposizione, il MoVimento 5 Stelle, che al momento è dato al 20-25% nei sondaggi, abbastanza per essere la seconda forza politica del paese, dietro al PD, ma davanti al centro destra frastagliato.
SE CI FONDIAMO “NON PRENDIAMO PIÙ VOTI”
Il vicepresidente del parlamento europeo, Antonio Tajani, ha confermato in un’intervista a Il Tempo, che un accordo di massima c’è e “si deve fare, perché ce lo chiedono i cittadini”. Il responsabile Europa di Forza Italia, in vista della manifestazione di Bologna ha anche parlato dell’unione con Fratelli d’Italia-An. “L’unità del centrodestra è fondamentale – sottolinea Tajani – a patto di ricordare che noi siamo noi e loro sono loro. Dev’essere un’alleanza. Non una fusione”.
«Sì, e io sono favorevole a questo accordo, per vincere, come è accaduto in Liguria. Il problema è che siamo partiti diversi e ognuno deve mantenere la propria identità. Se diventiamo la stessa cosa non prendiamo più voti: mentre il nostro obiettivo deve essere raccogliere il maggior consenso possibile, noi, Fratelli d’Italia e la Lega Nord. Abbiamo elettorati diversi: dobbiamo trovare il comune denominatore, con un programma condiviso, che ci permetta di governate bene questo Paese. Di certo non sono per l’assorbimento di Fi nella Lega, indipendentemente dal presidente Berlusconi, che resta il leader del centrodestra».
Secondo Tajani “essere uniti è la prima prova di serietà e onestà intellettuale che dobbiamo dare. Questa unità non nasce con un colpo di bacchetta magica: si costruisce confrontandosi, essendo consapevoli che non siamo un unico partito e abbiamo idee diverse. E questo ce lo chiedono i cittadini. C’è chi mi ferma, in strada, e mi ricorda l’importanza dell’unità e così sui social network. E non ci domandano di fare il partito unico, ma di raggiungere l’unità del centrodestra e di presentarci insieme, per vincere”.
Quanto alle divisioni con la Lega, Tajani ha citato il fatto che Forza Italia fa parte del Ppe (il partito di centrodestra popolare europeo), al contrario della Lega Nord, partito dichiaratamente anti euro e anti europeista.