I Millennial diventeranno la generazione più ricca della Storia. Complice l’invecchiamento demografico della popolazione italiana, entro il 2045 saranno trasferiti tramite eredità ben 1.176 miliardi di euro, una cifra senza precedenti, che però potrebbe cogliere i giovani di oggi impreparati a gestire al meglio questo importante passaggio.
Dall’ultimo sondaggio di Moneyfarm, effettuato su un campione nazionale di età compresa tra i 25 e i 65 anni, emerge ina quadro ben definito sul tema successione da parte degli italiani.
Se da una parte i connazionali oggi richiedono una maggiore flessibilità nella scelta degli eredi e della ripartizione tra essi del proprio patrimonio immobiliare e/o finanziario, non necessariamente corrispondente a quanto previsto dalla legge, dall’altra emerge una scarsa dimestichezza con alcune questioni successorie, come per esempio i costi o i vantaggi degli strumenti finanziari che possono in qualche modo “sostituire” l’ancora poco diffusa abitudine di fare testamento.
Testamento: a che punto sono gli italiani
In Italia fare testamento è una pratica ancora poco diffusa: secondo i dati del Ministero della Giustizia circa il 12% degli italiani opta per la successione testamentaria, mentre il restante 88% rimette all’ordinamento giuridico la decisione sulla destinazione del proprio patrimonio (attraverso la successione legittima). Dal recente sondaggio di Moneyfarm emerge un dato altrettanto basso: solo il 7% degli intervistati dichiara di aver già provveduto a far testamento, con percentuali leggermente più elevate tra gli over 55 (9%) e tra chi detiene un patrimonio investito superiore ai 50.000 euro (13%).
Tuttavia, il 44% degli intervistati dichiara di essere intenzionato a provvedere, prima o poi, con punte del 49% tra le donne, anche se c’è chi teme si tratti di un atto complesso (16%) o costoso (7%). Per questo è utile ricordare che per poter gestire in modo più flessibile la pianificazione successoria, oltre al testamento, esistono anche strumenti come gli investimenti assicurativi che consentono di creare quote di patrimonio liberamente disponibili: purtroppo ne è al corrente meno della metà degli intervistati (47%), ma il 37% si dichiara interessato ad approfondire il tema.
Successione: oltre agli eredi legittimi, il convivente è tra i preferiti
Dall’ultima indagine di Moneyfarm emerge che ben il 73% degli italiani (80% tra gli over 55) vorrebbe libertà di scelta e flessibilità in materia di successione patrimoniale: poter decidere a chi e con quali quote lasciare il proprio patrimonio, senza seguire necessariamente l’asse ereditario previsto dalla legge.
Il 44% degli italiani intervistati dichiara di conoscere bene l’impostazione della propria linea ereditaria e le relative quote di spettanza e, aggiungendo chi ne ha almeno un’idea, si arriva al 79%. A riprova della richiesta di flessibilità sociale e patrimoniale, il sondaggio ci dice che la prima persona a cui gli italiani pensano al di fuori della rete dei loro eredi legittimi è quella con cui convivono nel 19% dei casi, seguita dalla persona con cui hanno legami affettivi stabili (anche senza convivenza) nel 16% dei casi. Ma c’è anche chi si prefigura di lasciare in beneficenza (15%) una quota del proprio patrimonio e chi vorrebbe semplicemente modificare la ripartizione tra i propri eredi legittimi per renderla più vicina alla propria volontà (11%).
Incertezza sui costi legati all’eredità
L’indagine di Moneyfarm rivela inoltre che nel complesso 4 italiani su 10 hanno già fatto esperienza di ereditare un patrimonio immobiliare e/o finanziario. Grande però è l’incertezza soprattutto per ciò che riguarda i costi legati alla successione: quasi la metà (48%) degli intervistati non ha idea di quanto bisogna pagare per entrare in possesso di un’eredità, con punte del 60% tra gli under 35.
Ma soprattutto rivela una certa impreparazione sui vantaggi fiscali e successori degli strumenti finanziari a disposizione dei risparmiatori, come per esempio gli investimenti assicurativi.
Così, dice l’indagine di Moneyfarm, il 60% degli intervistati non sa che esistono strumenti finanziari in grado di ridurre il carico fiscale in fase successoria, e purtroppo la percentuale sale al 66% tra le donne, le meno informate sul tema. Tra chi ha un’esperienza pregressa in materia di successione, inoltre, è interessante notare che solo il 10% dichiara di essere stato facilitato nella liquidazione delle imposte dal de cuius (la persona che gli ha lasciato un’eredità).