Con Gianluigi Montagner CEO di Framont & Partners Management abbiamo fatto il punto sui mercati e sulla composizione dei portafogli alla luce delle misure di sostegno annunciate da governi e banche centrali.
Dott. Montagner, dopo due mesi di lockdown con la maggior parte delle aziende ferme, quali sono le prospettive per i mercati azionari?
A fronte dell’emergenza coronavirus che ha visto la chiusura quasi totale delle attività produttive in tutto il mondo le banche centrali e i singoli governi nazionali hanno risposto rapidamente annunciando numerose misure di sostegno alla congiuntura. Il poderoso rimbalzo messo a segno dai listini dalla metà di marzo ha anticipato in parte gli effetti futuri di questi interventi ed ha evitato che i mercati entrassero in una fase orso.
In questa fase i listini sono stati guidati soprattutto dai titoli del comparto tecnologico, meno esposti al blocco delle attività. Sui mercati azionari rimaniamo però ancora prudenti, è appena iniziata la stagione delle trimestrali e secondo noi la volatilità nelle prossime settimane è destinata ad aumentare. Le società quotate comunicheranno i numeri dei primi tre mesi dell’anno e le guidance per quelli successivi. Sarà il vero banco di prova per capire come le aziende hanno reagito all’emergenza coronavirus.
Quali sono le aree geografiche /settori più promettenti?
Nonostante il nostro atteggiamento prudente sui mercati, a livello geografico le nostre preferenze vanno per i listini Usa e quelli europei. Sui mercati emergenti siamo più selettivi e preferiamo quelli dell’area asiatica. Il nostro atteggiamento improntato alla prudenza è legato anche al fatto che per quanto riguarda i nostri investimenti sui listini europei preferiamo acquistare singoli titoli mentre per Usa e mercati emergenti preferiamo ETF e fondi comuni gestiti da operatori locali che conoscono alla perfezione le singole specificità.
Le principali banche centrali hanno esteso i piani di quantitative easing. Cosa fare sul mercato obbligazionario?
Le banche centrali hanno reagito immediatamente allo shock provocato dall’emergenza coronavirus tagliando i tassi di interesse, ampliando i piani di quantitative easing già in essere e introducendo ulteriori misure straordinarie per garantire la liquidità del sistema bancario e quello dei titoli di Stato dei Paesi più esposti alla crisi. In questo contesto la Bce è impegnata anche nel contenimento degli spread sui titoli di stato della zona euro, evitando situazioni di criticità.
Nonostante questo importante supporto al mercato obbligazionario, già dal 6 marzo abbiamo preferito vendere i titoli più volatili come gli high yield ed accorciare la duration dei portafogli. In questo momento le nostre preferenze sul mercato obbligazionario vanno ai titoli di Stato e agli ETF monetari.
Nel 2020 l’economia mondiale segnerà una pesante recessione ma nel 2021 è attesa una vigorosa ripresa, questo cosa comporta per il mondo degli investimenti?
Riteniamo che a partire dal prossimo anno ci sarà una ripresa dell’economia sostenuta dai poderosi interventi di sostegno, per un ammontare pari al 20-25% del Pil mondiale. Riteniamo che a seguito di queste misure ci sarà una ripresa a U e non a V dell’economia e dei mercati.
Ci sarà una ripresa più graduale e non istantanea perché alcune delle misure annunciare non sono state ancora dispiegate e altre sono in via di definizione come ad esempio il recovery fund comunicato dall’Eurogruppo che dovrebbe fornire risorse finanziarie per la ripresa economica della zona euro. In questo frangente ci saranno storie societarie o settoriali sulle quali varrà la pena di puntare.
Come sono composti adesso i vostri portafogli?
I portafogli di Framont sono in modalità risk-off dal 6 marzo e al momento non abbiamo intenzione di modificare la nostra asset allocation. In quel frangente abbiamo alleggerito le posizioni sul mercato azionario e venduto le posizioni più volatili sull’obbligazionario. Al momento proseguiamo con un atteggiamento difensivo.
È difficile fare delle ipotesi oggi, siamo ancora troppo legati all’emergenza sanitaria. Nel caso di una ripresa dei contagi si tornerebbe al punto di partenza e ogni previsione diventa così impossibile. Per un investitore che al momento ha della liquidità da investire consigliamo un posizionamento graduale sui mercati con 3 o 4 ingressi diversi per cogliere il market timing che si presenterà nei prossimi mesi.
Come è stata la relazione con i clienti in questo periodo Covid-19 e come avete provveduto a tenerli informati?
Framont sta attivando modalità on line per l’accesso e la sottoscrizione dei nostri servizi core, dalle gestioni patrimoniali alla consulenza alla ricezione e trasmissioni ordini. I nostri gestori sono costantemente in contatto con i consulenti attraverso web meeting e brainstorming on line. Inoltre il nostro team di gestione è a disposizione dei nostri clienti anche attraverso una linea preferenziale con mezzi più diretti e tradizionali, come il telefono e le mail e tool di supporto video e analisi per far comprendere meglio cosa accade sui mercati e tutto quello che Framont fa e ha fatto per rendere efficienti le sue scelte di investimento anche in periodi particolari come questo.
Avete in mente un programma di attenzione al cliente diverso per i prossimi mesi?
Lo sforzo che ognuno di noi ha fatto in questi giorni per condividere e informare, senza potersi incontrare di persona, ha reso tutti noi più tecnologici e più social. Abbiamo deciso di mettere a frutto queste nuove competenze e abitudini acquisite dai nostri clienti per essere ancor più vicini e presenti.
Accanto al prezioso ritorno alla relazione classica con il consulente e con il gestore affiancheremo un programma web di analisi dei cambiamenti e dell’evoluzione della situazione personale e finanziaria di ciascun cliente. Attraverso mini interviste via mail e aggiornamenti mirati al cliente, permetteremo ai nostri consulenti di capire davvero quali siano le soluzioni più corrette per ogni singolo cliente in quel preciso momento storico finanziario ottimizzando e massimizzando il valore della relazione e mettendoci in condizione di attuare attività efficienti e mirate.
Inoltre nostri clienti ricevono mensilmente un montlhy monitor performance in cui vengono riportate le performances, la volatilità e misure di risk adjuted performance delle nostre gestioni.