L’AQUILA (WSI) – “Un bel museo non serve a niente, ci vuole una città viva. Ecco perché la sfida tutta italiana è quella di riconsegnare L’Aquila in cinque anni agli aquilani, ma nello stesso tempo farla ridiventare quella meraviglia architettonica che era, in un contesto di città vissuta”. E’ il primo commento del ministro per i Beni Culturali, Dario Franceschini, al termine del suo breve, ma intenso giro nel centro storico massacrato dal sisma del 6 aprile.
“Ero già venuto il 7 aprile 2009, in veste di privato cittadino, benché all’epoca fossi segretario del Pd, per capire cosa fosse successo. In seguito ci sono venuto altre volte – ha proseguito Franceschini -. So che all’Aquila c’è stato impegno da parte dello Stato, ma anche tanti ritardi e promesse non sempre rispettate. So anche che non si può ricostruire questo centro storico così meraviglioso solo con l’impegno delle risorse locali o con regole di ordinanza. La nostra sfida ora è quella per un progetto di ‘L’Aquila viva’, per consegnarla in cinque anni al resto del mondo, con gente felice e con una potenzialità turistica enorme”.
Troveremo risorse senza tasse
“So bene che ad aprile finiranno i finanziamenti e il Governo affronterà anche il nodo delle risorse, ma probabilmente verranno rintracciate senza nuove tasse”, ha detto il ministro ai Beni culturali durante la sua visita all’Aquila per valutare lo stato dell’arte degli edifici ancora da ristrutturare nel centro storico della città.