ROMA (WSI)- Anche la pista araba di Etihad, dopo il disimpegno di Air France, difficilmente produrrà frutti per Alitalia. La compagnia aerea di Abu Dhabi ha appena acquistato una partecipazione del 33,3% nel vettore svizzero Darwin che di fatto le consente un’ampia copertura di voli in Europa e Italia.
Del resto il consigliere per gli Affari economici di Palazzo Chigi, Fabrizio Pagani, che lunedì è stato proprio ad Abu Dhabi, è stato piuttosto evasivo sul dossier Alitalia. «Sono stato lì – ha spiegato Pagani – per consegnare una lettera del premier Enrico Letta di sostegno a Dubai 2020» per l’esposizione universale e «in quel contesto, si è parlato di investimenti degli Emirati in Italia». D’altra parte Etihad, dopo l’acquisto di una quota di Darwin, ha annunciato un ampio programmi di nuove destinazioni che sembra far venire meno l’interesse per Alitalia.
Ad aprile la compagnia svizzera lancerà 9 nuove rotte: da Dusseldorf a Berlino, Cambridge e London City; da Berlino a Poznan e Breslavia; da Ginevra a Tolosa; da Zurigo a Lipsia e da Roma a Tirana e Zagabria. A maggio 2014, partirà da Zurigo a Ginevra, Firenze e Torino e da Ginevra a Belgrado. A giugno lancerà voli da Zurigo a Linz, Graz, Verona e Lione e da Ginevra a Bordeaux, Marsiglia, Nantes e Verona. Oltre alle quote del vettore svizzero, Etihad possiede il 29% di Airberlin, 40% di Air Seychelles, 19,9% di Virgin Australia e il 3% di Aer Lingus. Etihad Airways ha inoltre ricevuto il via libera per acquisire il 24% del vettore indiano Jet Airways e da gennaio 2014 acquisirà il 49% di Air Serbia.
In questo contesto il governo italiano potrebbe provare a riaprire la trattativa con i francesi di Air France, che si arenata sulla ristrutturazione del debito di Alitalia. Oggi il dossier Alitalia dovrebbe essere affrontato in due occasioni: alle 10, nell’incontro convocato dal ministro delle Infrastrutture e Trasporti, Maurizio Lupi, in occasione dell’avvio del tavolo con le parti sociali sul trasporto aereo e nel pomeriggio, nel vertice bilaterale Italia-Francia.
Un appuntamento, quest’ultimo, sul quale sono puntati i riflettori alla luce della decisione annunciata, una settimana fa, da Air France di non partecipare all’aumento di capitale di Alitalia. Una posizione che appare netta e non cambierà a meno di «colpi di scena», come ha detto il numero uno Alexandre De Juniac, sul fronte della ristrutturazione del debito. Il consigliere Pagani che «nel lungo termine la collaborazione continuerà» con Air France, anche se aggiunge: «Auspichiamo che Alitalia cerchi anche altri partner, magari extraeuropei».
Se la pista di Etihad sembra sgonfiarsi, anche le altre opzioni arabe sul tavolo sono deboli. Emirates, che punta a crescere attraverso partnership e non con acquisizioni, ha escluso un mese fa un interesse per Alitalia. E anche la Qatar non sembra proiettata su una politica di acquisizioni, come dimostra la vicenda dell’acquisizione di una quota del 35% di Cargolux, poi presto dismessa.
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