Il mondo del commercio è alle prese con una rivoluzione che ha tra i protagonisti il settore del franchising. Sempre più i negozi a gestione familiare multibrand stanno lasciando il passo a negozi monomarca gestiti in franchising. Per capire i motivi di questa trasformazione. In occasione del Salone del Franchising ne abbiamo parlato con Alessandro Ravecca, presidente nazionale di Federfranchising, che tra le sue file raccoglie i due protagonisti del settore, franchisor (titolare del brand) e franchisee (gli affiliati che gestiscono i punti vendita).
Ravecca, a cosa è dovuta questa espansione dei punti vendita monomarca nelle principali vie dello shopping e dei centri commerciali?
I giovani imprenditori nel commercio hanno capito i vantaggi che può offrire questa formula. Prima di tutto il franchisee può beneficiare del marketing di un brand consolidato, in secondo luogo entra a fare parte di gruppi d’acquisto che gli consentono di ottenere margini più elevati con la casa madre e in terzo luogo beneficia anche del know how di un marchio noto e di un sistema già sperimentato. Sono tutti fattori che consentono una scalabilità del business favorendo nel tempo l’apertura di più punti vendita.
Negli ultimi 7-8 anni abbiamo assistito anche ad imprenditori che hanno aperto punti vendita in altri settori, allargando il loro raggio d’azione ad esempio dalla moda alla ristorazione. Inoltre per il franchisor questa formula consente l’espansione della rete commerciale senza sostenere i costi diretti per l’impianto dei punti vendita.
Che impegno finanziario è richiesto per aprire un’attività in franchising?
Dipende molto dal settore in cui si vuole operare, con punte più elevate per le attività legate al mondo della ristorazione. In genere sono meno impegnative per quanto riguarda l’abbigliamento, con soglie che possono partire da 30-40 mila euro.
Non sono poi molti per una start up…
Un punto vendita in franchising non può essere considerato una start up perché in tempi anche brevi tenderà a replicare i tassi di vendita che registrano gli altri negozi del brand. I volumi di vendita e il giro d’affari sono infatti stimabili prima dell’apertura. In ogni caso noi come associazione possiamo offrire delle convenzioni che consentono un accesso di beneficiare delle agevolazioni per quanto riguarda i finanziamenti.
Cosa altro offrite ai vostri associati?
Come Federfranchising offriamo delle convenzioni stipulate a condizioni vantaggiose con le migliori aziende del settore bancario, assicurativo e automobilistico. Ai franchisee garantiamo anche un’assistenza finanziaria e tecnica in materia fiscale, tributaria, amministrativa. A i franchisor offriamo invece un’assistenza specialistica sui diversi profili imprenditoriali connessi al contratto di franchising (aspetti contrattuali, modelli operativi, indagini conoscitive, formazione). Ad entrambi , tramite i nostri Consorzi, offriamo le garanzie per accesso al credito e siamo anche in grado di erogare credito diretto con Italia Comfidi e la Cassa del Microcredito anche alle Start Up
I grandi centri commerciali stanno vivendo una fase di consolidamento. Come vede il loro futuro?
I centri commerciali continuano ad essere importanti e stanno evolvendo verso il mondo del leasure, diventando luoghi non solo per fare acquisti ma anche per vivere delle esperienze. Sono sempre un’opportunità da tenere in considerazione.
Cosa cambierebbe nel mondo del franchising?
Stiamo mettendo a punto delle proposte per rivedere la legge del 2004 sul franchising. Ad esempio vanno garantite maggiori tutele ai franchisee, tra tutte l’obbligatorietà per il franchisor di avere tre punti vendita diretti con bilanci dimostrabili per un certo periodo prima di avviare contratti di franchising. Regolamentare le royalties da riconoscere al Franchisee per le vendite On Line avvenute nella sua area di competenza. Il mondo cambia sempre più velocemente e dobbiamo rimanere al passo.
Quali sono i settori che stanno crescendo di più nel mondo del franchising?
C’è molto spazio nel settore dei servizi alla persona, specialmente per quelli dedicati alla terza età. Anche il mondo della ristorazione continua a crescere grazie anche agli elevati flussi turistici che stanno caratterizzando il nostro Paese. Uno dei motivi che spingono i turisti in Italia è proprio quello del food.