Migliora nel 2006 la pagella assegnata all’Italia dalla Coface, la Sace d’Oltralpe, che attribuisce un A2 sia al made in Italy non destinato all’estero, invariato rispetto all’anno scorso, sia a quello destinato all’export, che nel 2005 viene degradato a un A3. Nel capitoletto del suo rapporto annuale sui “Rischi Paesi” dedicato all’Italia, l’agenzia francese dei crediti all’esportazione rileva però come la frequenza degli incidenti di pagamento, pur avendo ritrovato grazie alla schiarita congiunturale un livello anteriore al forte degrado intervenuto nel 2004, “resti assai superiore alla media mondiale”. “La concorrenza interna, europea e extra europea rende fragili molti settori”, sottolinea la Coface, precisando che oltre ai settori tradizionali, come il cuoio o il tessile, sono ora colpiti anche l’informatica, gli elettrodomestici e i sistemi di cavi elettrici. Nella scheda dei punti forti del Paese, la Coface sottolinea come “l’eccellente notorietà di alcuni settori compensi in parte l’alto costo di produzione”, “le forti sinergie settoriali” generate dai distretti industriali, il potenziale turistico che gli consente di resistere alla concorrenza di nuove destinazioni europee e, infine, la riforma del mercato del lavoro. Questa, precisa, “contribuisce ad aumentare l’occupazione e a ridurre il numero dei disoccupati, anche se il tasso di occupazione resta ancora debole per le donne e i senior”. Le debolezze dell’Italia sono invece individuate dalla Coface prima di tutto “dal peso importante dei prodotti a scarso o medio contenuto tecnologico nelle esportazioni che sono così esposte alle fluttuazione dei cambi e alla forte concorrenza”. La Sace francese rileva poi come “l’insufficienza dei mezzi consacrati alla ricerca e della penetrazione dell’alta tecnologia nelle aziende sia la causa dei deboli miglioramenti della produttivita”. Nel mirino dell’agenzia francese vi sono poi l’evasione fiscale e l’economia sommersa, che “appensantiscono il carico sull’attività dichiarata”, la lentezza delle procedure amministrative e giudiziarie e il ritardo del Sud che “le massicce sovvenzioni non riescono a ridurre”. Per il 2007, la Coface si attende un “leggero rallentamento” dopo “la ripresa moderata” registrata nel 2006. Le esportazioni dovrebbero accusare nel 2007 un lieve calo a causa del rallentamento congiunturale negli Usa e nella Germania e l’apprezzamento dell’euro.