New York – Un’esplosione avvenuta nel sito nucleare di Marcoule, nel sud della Francia, ha provocato la morte di una persona e il ferimento di altre quattro.
Lo riporta AFP, secondo cui si correrebbe il rischio di una fuga di radiazioni.
Per ora pero’, assicura a le Figaro il portavoce della Commissione di Energia Atomica (CEA), non si sono verificate fuoriuscite e l’incidente si puo’ considerare chiuso. Anche il governo si sente di escludere ripercussioni ulteriori. L’Autorita’ per la sicurezza nucleare francese ha diffuso un primo comunicato, dicendo che nella zona non ci sono state perdite radioattive.
E’ sempre meglio non sottovalutare i rischi, ma dato che l’incidente e’ avvenuto in un forno in cui viene trattato termicamente materiale radioattivo, anche in un’eventuale fuga di radiazioni – spiegano gli esperti – la fonte di emissione e’ molto limitata rispetto a quanto puo’ essere in una fuga radioattiva da un reattore, come e’ stato il caso della centrale di Fukushima, in Giappone.
L’impianto si trova nella citta’ di Chusclan, nella regione di Linguadoca-Rossiglione, dipartimento di Gard, non lontano da Nimes (45 chilometri) e un centinaio di chilometri di distanza da Montepellier e Marsiglia. Sempre secondo le Figaro l’incidente e’ avvenuto alla fornace di smaltimento di scorie radioattive, dove si e’ verificato un incendio.
Le forze di sicurezza hanno isolato la zona. Secondo la polizia non c’e’ rischio di contaminazione.
La Centrale nucleare di Marcoule e’ stata la prima centrale nucleare francese, che venne utilizzata a scopo militare, in cui vennero svolte le ricerche per arrivare alla fabbricazione della bomba atomica.
L’impianto possiede tre reattori UNGG (una versione francese del Magnox inglese) da 79 MW totali, ma secondo la Bbc non sono piu’ attivi. La centrale produce una miscela di uranio naturale e plutonio (MOX), prodotto ricavato riciclando lo scarto dei processi di arricchimento di plutonio. Nello stabilimento viene prodotto anche il trizio, un isotopo radioattivo dell’idrogeno.
E’ stata la prima centrale nucleare costruita nel paese e si trova nello stesso luogo dove e’ istallato anche un altro reattore (il N°1), inaugurato nel 1956, da soli 2 MW e non utilizzato per la produzione elettrica.
In seguito alla notizia, si sono aggravati ulteriormente i ribassi della Borsa di Parigi, che sono arrivati a superare il 5%. Gia’ in precedenza la piazza transalpina subiva uno dei crolli piu’ forti oggi in Europa, tra diffusi timori di pesanti perdite a carico dei grandi gruppi bancari a causa dell’esposizione ai titoli di stato della Grecia.
Dal primo incidente in Canada alla catastrofe di Chernobyl, ecco un elenco degli incidenti piu’ gravi:
– 12 dicembre 1952: Chalk River di Ottawa, Canada. Il primo incidente nucleare serio ad un reattore, con la parziale fusione del nucleo, che tuttavia non causa vittime.
– 30 settembre 1957: Mayak, Monti Uralia (Ex Urss). E’ il secondo incidente piu’ grave nella storia, causa 200 morti e contamina 90 km quadrati. 10mila persone vengono evacuate mentre migliaia di km quadrati sono esposti alle radiazioni.
– 28 marzo 1979: Three Mile Island ad Harrisburg, in Pennsylvania. E’ il piu’ grave avvenuto negli Stati Uniti. Il surriscaldamento di un reattore provoca la parziale fusione del nucleo e la cerazione di una nube radioattiva di 30 km quadrati: migliaia di abitanti vengono evacuati.
– 8 marzo 1981: Tsuruga, Giappone: Una fuga di residui radioattivi contamina 280 persone, ma la notizia viene resa nota dalle autorita’ sei settimane dopo.
– 26 aprile 1986: Chernobyl, Ucraina. Il surriscaldamento provoca la fusione del nucleo del rettore e l’esplosione del vapore radioattivo. Si forma una nube radioattiva che investe l’area raggiungendo l’Europa. Centinaia di migliaia di persone vengono esposte a radiazioni ed evacuate dai territori contaminati. Ancora oggi e’ sconosciuto il numero esatto dei morti. L’Onu stima almeno 9mila morti per cancro. Per Greenpeace il cancro e altre malattie causate dalle radiazioni avrebbero ucciso, nel corso degli anni, almeno 200mila persone.
– 30 settembre 1999: Tokaimura, Giappone. Una fuga di uranio dalla centrale provoca la morte di due operai e la contaminazione di altre 438 persone.
– 9 agosto 2004: Mihama, Giappone. Una fuga di vapore ad alta pressione nella sala delle turbine del reattore provoca la morte di 5 operai, mentre altri 7 vengono ricoverati in gravissime condizioni.
– 23 luglio 2008: Tricastin, Francia. Contaminati 100 operai, irradiati da cobalto 58 a causa di una perdita del reattore numero 4. Sempre qui, il 2 luglio 2011, l’esplosione di un trasformatore elettrico esterno al reattore nucleare provoca un incendio che viene pero’ rapidamente spento.
– 11 marzo 2011: Fukushima, Giappone. Un terremoto e il conseguente tsunami investono il Giappone nord-orientale, provocando gravi danni alla centrale nucleare di Fukushima. Migliaia le vittime nella zona, con decine di migliaia di
sfollati e pesanti ricadute sul sistema produttivo a causa delle radiazioni.