NEW YORK (WSI) – Nelle società scandinave un mondo senza contanti è diventato quasi una realtà e in paesi come gli Stati Uniti, il Regno Unito e la Francia, dove le transazioni finanziarie elettroniche rappresentano una fetta dominante delle operazioni di denaro, non sembra una distopia così lontana come può sembrare in Svizzera, Germania o Italia, dove le operazioni in contanti sono ancora molto comuni.
Dev’essere per questo che la società civile francese si sta muovendo per cercare di impedire lo scenario futuristico di una società senza più contanti in circolazione, in cui il denaro è presumibilmente al sicuro nelle casseforti delle banche ma anche tracciato in toto. Con una misura del genere, l’abolizione del cash, i cittadini perderebbero la libertà di scegliere come disporre del proprio denaro e dei propri risparmi.
Verrebbe a mancare anche un diritto fondamentale: quello della proprietà di quello che è stato legittimamente comprato e che viene materializzato con la moneta sotto forma di banconota. La guerra contro i contanti è una lotta contro l’indipendenza finanziaria degli individui.
Una petizione online rivolta al primo ministro Manuel Valls, in cui viene lanciato un appello al governo dell’Eliseo contro l’istituzione di una società senza contanti auspicata dai banchieri, sta gradualmente prendendo il largo in Francia. Per ora 17.620 firme sono state raccolte. Nel documento si avvisa contro una pericolosa tendenza: “misure legislative e regolamentari minacciano di escludere per sempre le monete e le banconote dalle nostre vite”.
Tra queste misure vengono citati i limiti ai contanti imposti di recente dal governo con la scusa di combattere contro le attività mafiose e di riciclaggio di denaro sporco, i limiti imposti ai prelievi e ai depositi di cash, le restrizioni sui sistemi di pagamento accettati dai commercianti e le norme che tendono a rendere obbligatorio il pagamento con carta di credito o bancomat.
Chi ha viaggiato in Francia si sarà reso conto che con una carta di credito è possibile ordinare un caffè al bar o pagare un pacchetto di sigarette dal tabaccaio. In Danimarca le autorità hanno già detto di voler eliminare i contanti e anche in Svezia la liquidità potrebbe diventare presto un ricordo sbiadito. Nel Regno Unito e in Francia le operazioni digitali rappresentano ormai più della metà delle transazioni finanziarie.
Negli ultimi mesi diverse banche, come Credit Suisse, si sono esposte, facendo capire di voler arrivare un giorno non molto lontano a una società senza contanti. Non passa un giorno senza che un think tank o un economista non citi i vantaggi di un simile scenario. Sarebbe una situazione ideale per i banchieri centrali, che potrebbero imporre tassi negativi a loro piacimento senza doversi preoccupare dei risparmi dei cittadini e per le banche stesse che non rischierebbero di incorrere in corse agli sportelli della loro clientela.
Una delle ragioni dietro al successo dei pagamenti con carte di credito o monete digitali è la facilità di pagamento e la possibilità di mettersi al riparo da eventuali furti. Secondo il “World Payments Report 2014” di Cap Gemini, citato dalla banca svizzera, “la crescita annuale delle operazioni globali senza ricorso ai contanti è aumentata del 7,7%. Le nuove tecnologie di pagamento, come i portafogli digitali, le criptovalute e i pagamenti peer-to-peer hanno raggiunto il punto critico e presto cresceranno rapidamente”.