Le agenzie di rating fanno campagna contro Le Pen. Se la Francia dovesse tornare al franco francese, come sono intenzionati di fare i rappresentanti del partito del Front National, dato in testa al primo turno nei sondaggi sulle elezioni presidenziali, sarebbe la fine per l’area euro e per la seconda economia della regione sarebbe il default maggiore di tutti i tempi.
Secondo le agenzie di rating, ridenominare i titoli del debito pubblico in una divisa nazionale per la Francia vorrebbe dire in automatico risultare insolvente sui pagamenti. Lo riferisce il personale di Standard & Poor’s e Moody’s interpellato dal Financial Times dopo che il quotidiano finanziario aveva sondato il terreno con alcuni esponenti del partito di Marine Le Pen – la candidata di destra alle presidenziali che dice di voler abbandonare l’euro.
Sono stati i funzionari del partito ad alimentare l’ipotesi di ridenominaizone del bond francesi. La risposta del capo analista di S&P Moritz Kraemer non lascia spazio a dubbi: ridenominare in franchi circa 1.700 miliardi di euro di debito pubblico equivarrebbe al maggiore default della storia.
“Non ci sono dubbi: se un emittente non rispetta gli obblighi contrattuali, incluso il pagamento nella monta di stipula, noi dichiareremmo default“, ha affermato l’analista al Financial Times. Ebbene, è quello che potrebbe succedere se alle elezioni di fine aprile e inizio maggio salisse all’Eliseo Le Pen.
Secondo quanto riferito da diversi funzionari del partito al quotidiano della City londinese, la leader del partito di destra radicale anti europeista cercherebbe di ridenominare in franchi – la moneta in circolazione in Francia prima dell’avvento dell’euro – circa l’80% del debito pubblico della Francia.
L’agenzia di rating S&P stima che questo significa prepararsi al maggiore default sovrano della storia, un evento che peraltro minaccerebbe l’esistenza stessa della moneta unica.