Società

Frontalieri, “bisogna ridargli i soldi indietro”

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ROMA (WSI) – Il Consiglio regionale della Lombardia ha approvato all’unanimità la proposta avanzata dalla Commissione speciale per i rapporto tra Lombardia e Svizzera, che impone alla stessa Regione di chiedere al Governo di Roma che il fondo per la disoccupazione speciale per frontalieri venga ripristinato.

Il Pirellone dovrà dunque chiedere che ai lavori italiani in Svizzera che perdono il loro impiego venga nuovamente corrisposto l’assegno maggiorato per frontalieri, e non quello ordinario, molto inferiore.

Dallo scorso anno infatti, con una decisione per molti arbitraria, l’INPS ha deciso di non corrispondere più al disoccupato frontaliero l’assegno speciale (il 50% dell’ultimo salario), ma di concedergli la disoccupazione ordinaria, pari ad un importo mensile netto di massimo 950 euro.

La Commissione a elaborato il documento dopo aver ascoltato i sindacati italiani Cgil-Cisl-Uil e l’organizzazione Cristiano Sociale ticinese, che si sono espressi su un argomento prioritario per i 4.000 lavoratori lombardi in Svizzera che si trovano attualmente in regime di disoccupazione, ma che riguarda un bacino potenziale di oltre 50.000 persone.

La decisione di ripristinare l’indennità speciale spetta comunque a Roma, ma il fatto che la Regione Lombardia contatterà direttamente il Governo Letta “crea una corsia preferenziale per portare la faccenda in Parlamento”, spiega Andrea Puglia, dell’OCST, titolare del dossier frontalieri.

Il provvedimento del Consiglio regionale non ha ripercussioni immediate sulla Svizzera e in particolare sul Ticino, ma come spiega ancora Puglia: “È importante che ad un lavoratore frontaliere che ha perso l’impiego venga riconosciuta un’indennità elevata, perché questo permette di frenare il dumping salariale: se un frontaliere in disoccupazione riceve dalla Stato italiano un assegno di 2’000 euro, sarà molto meno propenso ad accettare un lavoro in Svizzera con un salario di 1.500 franchi al mese”.
(Rsi)