In seguito alla brutta giornata di ieri per Piazza Affari si è ridotto il target rialzista di questo ciclo intermedio.
La settimana scorsa si paventava la possibilità che il target rialzista posizionato sul massimo del precedente ciclo intermedio (13/9/2012) non venisse superato. Il secondo livello di resistenza disponibile è quello intorno a 16.200 (17/10/2012) che viene attualmente indicato anche dai canali del ciclo intermedio (curva blu).
In sostanza, il massimo del ciclo intermedio partito a metà novembre (durata 64 giorni circa) è previsto in zona 16.200 mentre il minimo è visto intorno a 14.600 (con probabile revisione al ribasso).
Si noti come lo spread obbligazionario si rifletta anche sullo spread azionario tra Dax e Mib, con l’indice italiano che fa sempre peggio dei tedeschi.
Mentre ieri il Mib rompeva al ribasso la trendline del ciclo mensile, il Dax, si manteneva sopra i massimi recenti confermando un trend rialzista per questo ciclo intermedio dopo una fase di consolidamento.
Lo spread azionario (e anche quello obbligazionario), per semplificare, è il modo tramite cui il mercato tiene conto della svalutazione della lira, se si verificasse un’uscita dall’euro da parte dell’Italia.
In altre parole, l’Italia sta già subendo una svalutazione della lira pur essendo ancora nell’Euro, solo che ne risente degli svantaggi (i titoli azionari vengono venduti per la paura di ritrovarseli svalutati del 30% una volta usciti dall’euro) ma non dei benefici che tipicamente una svalutazione porta nelle esportazioni (e di conseguenza nel Pil).
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