Da inizio anno l’indice Ftse Mib ha guadagnato il 19,35%: meglio di molte altre borse europee e dello stesso S&P 500, il cui progresso è stato del 15,73%. L’ascesa di Piazza Affari è progressiva da gennaio, ma ad essa non può non aver contribuito anche l’annuncio di una nuova operazione Tltro da parte della Bce: data l’importanza dei titoli bancari nel listino milanese, nuovo ossigeno al settore non poteva che favorire la ripresa.
Un’osservazione confermata dall’andamento del Ftse Banche, l’indice settoriale, che ha visto un progresso del 22,5%, superiore alla media del mercato italiano.
Allo stesso tempo il contesto globale ha favorito la ripresa dell’azionario, complice il nuovo corso della Federal Reserve, la cui propensione al rialzo dei tassi sembra essersi esaurita prima del previsto.
Come ha notato Intermonte Sim, l’andamento di Piazza Affari da inizio anno ricalca l’esordio esuberante sperimentato nel 2015:
“Il parallelo con il 2015 emerge chiaramente considerando l’indice azionario dell’area euro con performance molto simili al Ftse Mib, tutto ciò a indicazione di come l’intervento delle banche centrali tenda a omogeneizzare l’andamento dei mercati, riducendo o annullando la tipica decorrelazione equity/bond”, ha detto il Antonio Cesarano, chief global strategist di Intermonte sim, in un intervento pubblicato sul Sole 24 Ore.
Come nel 2015, “ci potrà essere una presa di profitto. In particolare nel mese di maggio, perché giugno potrà essere dominato nuovamente dalla retorica delle banche centrali dato che il 6 giugno si riunisce la Bce e poi il 19 la Fed. Il 2019 potrebbe concludersi con una performance positiva per le Borse ma, come nel 2015, difficilmente il rialzo finale sarà pari o superiore a quello accumulato nella prima parte dell’anno”.