ROMA (WSI) – Vergogna per il Cremlino. Anche oggi, la Russia ha dovuto cancellare infatti un’asta di titoli di stato governativi, dopo che soltanto un potenziale offerte si è presentato per partecipare all’emissione.
Il governo aveva in programma di collocare titoli decennali per un valore equivalente di $379 milioni a tassi compresi tra il 7,70% e il 7,75%.
Ma l’asta è andata, è il caso di dirlo, deserta. E non si tratta neanche del primo caso, visto che è la seconda volta in quattro mesi, e la terza in meno di un anno, che il ministero delle Finanze del paese si è trovato costretto a dichiarare un collocamento non valido.
La fuga dai bond si spiega con gli smobilizzi continui che si stanno abbattendo sui mercati azionari e obbligazionari dalla scorsa primavera. Il risultato è che i tassi decennali della Russia sono balzati ieri di ben 13 punti base fino al 7,79%, in crescita di 100 punti base circa rispetto allo scorso aprile.
Stando ai dati resi noti da EPFR Global, i fondi globali hanno ritirato $44 miliardi di dollari dai mercati azionari e obbligazioni emergenti dalla fine di maggio fino alla scorsa settimana.