NEW YORK (WSI) – Al vertice organizzato da Fmi e Banca Mondiale a Lima, in Perù, banchieri ed economisti presenti non hanno saputo dare una risposta a come far fronte a uno dei grandi problemi contemporanei: la crisi degli investimenti e dalla domanda nei mercati in via di Sviluppo.
La maggioranza dei partecipanti si è trovata concorde nel ritenere questa la sfida principale che l’economia mondiale deve affrontare. Ma nessuno ha saputo fornire la giusta ricetta per risolvere il problema.
A porte chiuse, durante panel ufficiali e tra un drink e l’altro nei ristoranti di Lima, i banchieri e i player di mercato giunti in Perù per la riunione di Fmi e Banca Mondiale non hanno saputo spiegare come porre rimedio a una crisi, le cui radici sono da ricercarsi nei fondamentali deboli dell’economia.
Le autoritĂ non hanno idea di come arginare la fuga dai mercati azionario e obbligazionario dei paesi emergenti. Gli investitori sono alla ricerca di rifugi piĂą sicuri per il proprio denaro.
“Non abbiamo mai visto niente di simile“, ha detto Hung Tran, dirigente dell’Istituto di Finanza Internazionale, un gruppo specializzato nel commercio tra banche internazionali.
Secondo le stime di Tran, dai mercati emergenti dovrebbero fuoriuscire circa 800 miliardi di dollari quest’anno e il prossimo, di gran lunga la somma più alta da quando le banche e i broker internazionali hanno iniziato a investire nei mercati in via di Sviluppo a fine Anni 80.
La paura è che questi numeri possano salire ancora e di molto, in particolare con l’indebolimento della valuta cinese. Un’eventualità del genere finirebber per scatenare una serie di crisi a catena nei mercati emergenti.
Fonte: New York Times
(DaC)