Giovani, laureati ed emigrati. Sono i cervelli italiani in fuga, fotografati dall’Istat nel rapporto “Migrazioni interne e internazionali della popolazione residente”. Facciamo il punto sulla fuga dei cervelli.
Chi sono i cervelli in fuga
Ha un’età compresa tra 25 e 34 anni un emigrato italiano su tre: in totale 31 mila, di cui oltre 14 mila hanno una laurea o un titolo superiore alla laurea.
Gli italiani che emigrano in un’altra regione italiana provengono soprattutto da Campania (30%), Sicilia (23%) e Puglia (18%). Anche se rispetto alla popolazione residente, il tasso di emigratorietà più elevato è in Calabria (circa 8 residenti per 1.000).
Per quanto riguarda i cervelli in fuga all’estero, partono soprattutto dal nord Italia. Nel 2021 sono emigrati dal Nord-ovest del Paese circa 29 mila italiani (30,6% degli espatri) e dal Nord-est oltre 21 mila (22,5%). Numerose anche le partenze dal Sud (18 mila, 19,2%) e dal Centro (16 mila, 16,5%), mentre dalle Isole partono poco meno di 11 mila emigrati italiani (11,3%).
Dove vanno
Le migrazioni dal Sud al Nord Italia sono in leggero aumento. Nel periodo 2012-2021 sono andati via da Sud e Isole circa 1 milione 138 mila persone, per trasferirsi al Centro-nord. Il bilancio tra uscite ed entrate si è tradotto in una perdita netta di 525 mila residenti per il Mezzogiorno.
Per quanto riguarda le migrazioni all’estero, l’Europa continua a essere la principale area di destinazione delle emigrazioni dei cittadini italiani (83% degli espatri), ma è anche l’area che ha risentito maggiormente del calo degli espatri nel 2021 (-22% rispetto al 2020).
In calo le partenze degli italiani verso il Regno Unito (23 mila, 24% del totale degli espatri), così come quelle verso la Germania (14 mila, 15%), la Francia (11 mila, 12%), la Svizzera (9 mila, 9%) e la Spagna (6 mila, 6%). Tra i paesi extraeuropei, sono preferiti gli Stati Uniti (4 mila, 4%) e l’Australia (2 mila, 2%).