Un’eventuale fusione fra i due colossi bancari tedeschi, Deutsche Bank e Commerzbank, non darebbe i benefici sperati in termini di solidità, considerate le rispettive situazioni di difficoltà. L’idea sarebbe quella di supplire alle carenze del ramo trading di Deutsche con con i profitti del corporate banking targato Commerzbank.
A dubitare sul funzionamento di questo piano sono alcune fonti citate dall’agenzia Bloomberg. Gli informatori sostengono che la Consob tedesca (Bafin) preferirebbe la fusione di Deutsche Bank con una concorrente di un altro Paese Ue. Si parla di un matrimonio con BNP Paribas o UBS, soprattutto, mentre l’ipotesi Unicredit pare sfumata.
È un parere questo che, stando alle indiscrezioni, sarebbe condiviso anche dalla Banca centrale europea, la quale vedrebbe questa mossa come un segno d’integrazione del sistema.
“L’esperienza pratica dimostra che le fusioni di successo sono difficili da realizzare. Non vedo perché un’altra banca dovrebbe fondersi con la banca d’investimenti di Deutsche Bank. Francamente, Commerzbank potrebbe essere il partner più attraente per un concorrente intenzionato a espandersi in Germania”, ha commentato Philipp Haessler, analista di Pareto Securities.
È soprattutto la classe politica tedesca a vedere di cattivo occhio l’incursione straniera in Deutsche Bank. La fusione fra i due istituti tedeschi, stando alle indiscrezioni pubblicate dalla Faz e da Handelsblatt, è favorita da vari ambienti politici, che sostengono invece la soluzione di un nuovo “campione nazionale”. Lo stato federale, deve considerare il ruolo diretto nella vicenda in quanto titolare del 16% del capitale di Commerzbank.
Finora il bailout di Commerzbank è costato, ai prezzi attuali, oltre 3 miliardi di euro allo stato tedesco. Anche oggi, dopo il balzo di ieri, il titolo di Deutsce Bank è in rialzo, dell’ 1.57%, mentre Commerzbank guadagna il 3,88%.