Eni aumenta gli investimenti nella fusione nucleare. Secondo quanto riporta l’agenzia Reuters, il gruppo del cane a sei zampe starebbe lavorando, insieme al Mit di Boston, a un progetto da 3 miliardi di dollari per realizzare la prima centrale da 200 MW elettrici, grande quanto un piccolo campo da pallacanestro, che produrrà energia elettrica dalla fusione nucleare a partire dal 2033.
L’ investimento iniziale, pari a 50 milioni euro, permetterà al colosso petrolifero italiano di acquisire una quota rilevante del capitale della statunitense Commonwealth Fusion System, società nata dallo spin out del Massachussets Institute of Technology.
“La quota che avremo nella società la vedremo precisata quando ci sarà l’investment agreement, dipende anche da quanto raccoglieranno con il fund raising. Siamo gli unici come major, ma potrebbero essere interessati anche i Fondi che investono in nuove tecnologie”, ha detto a Reuters Roberto Casula, Chief Development Operations & technology officer di Eni.
L’obiettivo è ambizioso: arrivare per primi nella produzione di energia elettrica dalla fusione nucleare dell’atomo rispetto ad altri progetti, molto più costosi, in sperimentazione in giro per il mondo. Il passo successivo sarà la commercializzazione di questa energia.