A meno di un’ora dall’inizio delle contrattazioni, i future sugli indici americani sono ancora in territorio negativo anche se in lieve recupero rispetto alla rilevazione precedente.
Il dato sugli ordini dei beni durevoli del mese di luglio, risultato in linea con le attese del mercato, ha di fatto lasciato la situazione invariata. Gli operatori rimangono convinti della superiorita’ dell’economia americana che comunque non potra’ fare tutto da sola.
In questo scenario il rafforzamento del dollaro e la debolezza del comparto equity dovrebbero proseguire anche per la sessione odierna.
A poco e’ servita anche la chiusura positiva di Tokio dove l’indice Nikkei prosegue stabilmente sopra quota 10.000 punti.
Con il biglietto verde sotto 1.10 contro l’euro, i trader ritengono di non voler rischiare perdite sul fronte dei cambi per una performance sull’equity tutt’altro che scontata.
Questa impostazione potrebbe cambiare se, come molti prevedono, il livello di 1.08 si dimostrera’ effettivamente valido per fermare l’apprezzamento del biglietto verde.
In questi ultimi giorni di agosto l’incubo che si aggira nelle sale operative americane si chiama reflazione. Se i dati macroeconomici dovessero suggerire anche una accelerazione dei consumi, la paura dei bond trader potrebbe scatenare vendite pesanti.
A mercati aperti saranno resi noti i dati sulla fiducia dei consumatori per il mese di agosto e la vendita di nuove case per il mese di luglio. Entrambi i segnali anche se di non fondamentale importanza, sono da osservare con attenzione. Soprattutto i numeri sul mercato immobiliare detteranno i ritmi dell’attivita’ sui Treasury, influenzati dalle vendite degli operatori del mercato dei mutui immobiliari.
Alle 13:30 (le 7:30 ora di New York) il contratto future sull’indice S&P 500 perde 3.20 punti (-0,32%), a 990,50 punti.
Il contratto sull’indice Nasdaq 100 e’ in ribasso di 6,50 punti (-0,50%) a 1.300,50 punti.
Il contratto sull’indice Dow Jones cede 25 punti (-0,27%) a 9.295,00 punti.
Sul mercato obbligazionario, l’ultima emissione del titolo del Tesoro USA a 10 anni fa registrare rendimenti al 4,57%.
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