Ad un’ora e mezza dall’apertura delle borse i contratti sugli indici Usa trattano in territorio negativo (vedi quotazioni a fondo pagina) il che lascia prevedere un avvio in ribasso per l’azionario Usa.
Una serie di downgrade sul colosso bancario Citigroup (C) ieri ha rappresentato il catalizzatore dietro il brutto calo che ha costretto il Dow Jones ad arretrare di oltre 350 punti. La crisi del comparto del credito sembra ancora non essere finita, a differenza di quanto credevano in molti, e le svalutazioni riportate dalle grosse istituzioni finanziarie negli ultimi giorni ne sono la prova.
Se l’ondata di vendite continuera’ o meno a Wall Street dipendera’ molto dal rapporto occupazionale che sara’ comunicato prima del suono della campanella. Le attese degli analisti sono per un incremento dei nuovi posti di lavoro di 80 mila unita’ a ottobre.
Per Tony Crescenzi, chief bond market strategist di Miller Tabak & Co., il mercato azionario potrebbe rimbalzare su numeri compresi tra le 125000 e le 175000 unita’. “Gli operatori tollererebbero bene tali forti numeri in quanto danno gia’ per scontato che la Fed non optera’ per un ulteriore taglio dei tassi a dicembre”.
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Sugli altri mercati, nel comparto energetico e’ tornato a guadagnare terreno il petrolio. I futures con consegna dicembre segnano al momento un progresso di $1.03 a $94.52 al barile.
Sul valutario, l’euro ha ripreso a spingersi al rialzo nei confronti del dollaro, ora a quota 1.4482. L’oro avanza di $1.90 a $795.60 all’oncia. In progresso i Titoli di Stato. Il rendimento sul Treasury a 10 anni e’ sceso al 4.33%.
Alle 13:00 (le 8:00 ora di New York) il contratto future sull’indice S&P500 e’ in ribasso di 2.10 punti (-0.14%) a 1513.70.
Il contratto sull’indice Nasdaq 100 segna -3.25 punti (-0.15%) a 2212.25.
Il contratto sull’indice Dow Jones perde 10.00 punti (-0.07%) a 13598.00.