Società

FUTURES IN ROSSO, FORTI INCERTEZZE SU ECONOMIA

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A mezz’ora dall’apertura delle borse i contratti sugli indici Usa continuano a trattare in ribasso (vedi quotazioni a fondo pagina) il che lascia prevedere un avvio di settimana in rosso per l’azionario. I timori di un rallentamento dell’economia e l’ennesimo allarme lanciato dall’ex presidente della Federal Reserve, Alan Greenspan, su una probabile recessione Usa in uno scenario di stagflazione, spingono i sell sull’azionario. Gli operatori vedono cosi’ piu’ lontana l’ipotesi di una nuova correzione al ribasso del tasso sui Fed Fund a gennaio e i futures sui tassi indicano ora che le probabilita’ sono diminuite dal 100% all’80%.

Il fattore di preoccupazione in mattinata e’ rappresentato dalle deboli vendite retail registrate nell’arco del weekend. Complici anche le temperature polari che hanno colpito vaste aree degli Stati Uniti, i consumatori americani hanno speso meno dello scorso anno nell’ultimo fine settimana; anche gli acquisti online sono risultati in calo.

Il fatto ha portato gli operatori ad interrogarsi sulla crescita dell’economia ora che la crisi del credito sembra abbia iniziato a produrre effetti negativi anche sugli altri settori, diversi da quello finanziario. Bank of America ha rivisto al ribasso le stime sulle vendite al dettaglio, da +2% a +1.8%; le chance per un rally di fine anno sono sempre minori (con buon pace di Abby Cohen).

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Tra gli operatori c’e’ anche grande attesa per la prima delle quattro aste annunciate dalla Fed per l’iniezione di nuova liquidita’ nel sistema economico. L’operazione giornaliera interessera’ l’offerta di $20 miliardi, ma c’e’ forte scetticismo tra gli investitori sull’efficacia del piano.

Per gli analisti di JP Morgan si tratta senza dubbio di un programma apprezzabile, “ma probabilmente non sufficiente a consentire un rimbalzo degli asset maggiormente a rischio. E’ fondamentale che nei prossimi giorni venga fatta chiarezza sul comparto finanziario per evitare una recessione”. Domani la banca d’affari Goldman Sachs (GS) riportera’ i risultati trimestrali, mercoledi’ sara’ la volta di Morgan Stanley (MS), giovedi’ tocchera’ a Bear Stearns (BSC). Il rischio di assistere a nuove, ulteriori svalutazioni legate al “credit crunch” e’ ancora alto.

Il dato macro diffuso nel pre-borsa ha confermato il rallentamento della crescita economica. L’Empire State Index, che monitora l’andamento dell’attivita’ economica nell’area di New York, a dicembre e’ crollato a 10.3 punti dai 27.4 del mese precedente, a livelli inferiori delle attese segli analisti.

Sugli altri mercati, nel comparto energetico il petrolio sta cedendo terreno. Nelle contrattazioni elettroniche i futures con consegna gennaio segnano un ribasso di 98 centesimi a $91.27 al barile. Sul valutario, l’euro e’ in flessione nei confronti del dollaro a quota 1.4393. La moneta americana potrebbe ulteriormente rafforzarsi oggi dopo la pubblicazione dei dati sui flussi di capitali esteri negli Usa che – stando alle previsioni – a ottobre dovrebbero mostrare un incremento. Da segnalare l’apprezzamento dello yen sull’euro a 162,6 da 163,4 di venerdi’ scorso, con il ridimensionarsi del fenomeno di carrying trade, pratica con cui gli investitori si indebitano in valuta nipponica a basso tasso di interesse per poi investire in asset piu’ remunerativi. Rispetto al dollaro la moneta giapponese e’ in lieve calo a 113,4 (da 113,2). L’oro arretra di $3.00 a $795.00 all’oncia. In rialzo i Titoli di Stato. Il rendimento sul Treasury a 10 anni e’ sceso al 4.21%.

Alle 15:00 (le 9:00 ora di New York) il contratto future sull’indice S&P500 e’ in ribasso di 4.70 punti a 1473.70.

Il contratto sull’indice Nasdaq 100 segna -5.75 punti a 2088.00

Il contratto sull’indice Dow Jones perde 53 punti a 13387.

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