A mezz’ora dall’apertura delle borse i contratti sugli indici Usa hanno invertito rotta passando in territorio negativo (vedi quotazioni a fondo pagina) il che lascia prevedere un avvio in calo per l’azionario.
Continua dunque l’elevata volatilita’ di ieri che ha visto l’indice industriale arretrare di 136 punti, sotto la soglia dei 12000, per poi chiudere la seduta con un rialzo di 57 punti.
A far scattare le vendite nel preborsa sono stati gli ultimi deludenti dati macro che hanno evidenziato un’impennata dell’inflazione e un forte rallentamento del comparto manifatturiero. A febbraio i prezzi alla produzione sono saliti dell’1.3%, ben oltre le attese; in forte progresso anche il dato “core” avanzato il doppio delle stime (0.4% contro 0.2%).
L’Empire State Index, l’indicatore che monitorizza l’andamento dell’attivita’ manifatturiera nell’area di New York, e’ crollato a 1.9 punti dopo essere salito di 24.4 nel mese precedente; migliori i dati sul comparto del lavoro, con le richieste per sussidi di disoccupazione in calo, troppo poco pero’ per far proseguire i listini sulla strada dei rialzi.
Gli operatori si interrogano sui possibili effetti che la crisi del mercato dei mutui potra’ produrre in ambito di consumi ed investimenti e soprattutto se il mercato abbia pienamente scontato tali effetti con la recente correzione.
Sul piano internazionale, gli indici hanno recuperato parte delle perdite della seduta precedente, spinti dalla buona chisuura di Wall Street. Il Nikkei 225 e’ rimbalzato dell1.1% a Tokyo l’indice FTSE 100 e’ salito dell’ 1.2% a Londra.
Sul fronte societario, dopo le trimestrali positive di Goldman Sachs ([[GS]]) e Lehman Brothers ([[LEH]]) che hanno evidenziato una buona copertura contro i rischi di default nell’ambito dei mutui ipotecari, in giornata e’ arrivata quella contrastata di Bear Stearns ([[BSC]]) con profitti migliori delle attese ma ricavi leggermente infeiori
Sugli altri mercati, nel comparto energetico il greggio si sta spingendo al rialzo. Nel preborsa i futures con consegna aprile segnano un progresso di 28centesimi a $58.44 al barile. Sul valutario l’euro e’ stabile rispetto al dollaro a quota 1.3224. L’oro e’ in recupero: i contratti sul metallo prezioso avanzano di $4.30 a $646.80 l’oncia. In calo i titoli di Stato Usa: il rendimento sul Treasury a 10 anni e’ salito al 4.54%.
Alle 14:00 (le 9:00 ora di New York) il contratto future sull’indice S&P500 e’ in ribasso di 1.60 punti (-0.12%) a 1400.10
Il contratto sull’indice Nasdaq 100 segna un ribasso di 2.50 punti (-0.14%) a 1766.00.
Il contratto sull’indice Dow Jones arretra di 30 punti (-0.24%) a 12219.