Ad un’ora e mezza dall’apertura delle borse i contratti sugli indici Usa sono in calo (vedi quotazioni a fondo pagina) il che lascia prevedere un avvio in rosso per l’azionario.
In assenza di dati macro rilevanti (in calendario e’ presente il solo aggiornamento sulle scorte che non avra’ un significativo impatto sul trading) e di trimestrali di grosse societa’, gli operatori continueranno a digerire gli ultimi dati macroeconomici che hanno intensificato i timori su un prossimo ingresso dell’economia in fase di recessione.
Ad impensierire gli operatori fin dal preborsa sono le parole del presidente della Fed del distretto di San Francisco, Janet Yellen, secondo cui quest’anno una recessione potrebbe essere inevitabile. Il rallentamento della crescita e’ ormai evidente, e la Banca Centrale ha gia’ operato diversi tagli ai tassi d’interesse da meta’ settembre ad oggi (compreso uno da 75 punti base a mercati aperti, portando il costo del denaro dal 5.25% al 3%.
“Ogni volta che siamo sul procinto di andare in rally, arriva uno di questi governatori e risveglia le paure degli investitori, causando nuovamente un calo in borsa. Abbiamo pur bisogno di qualcuno che ci dia fiducia, se ci sara’ una recessione, a questo punto, sara’ di sicuro di natura psicologica” ha lamentato Paul Mendelsohn, chief investment strategist di Windham Financial Services.
Tuttavia, i numeri parlano chiaro e c’e’ ben poco da fare per migliorare l’umore degli operatori: crescita della disoccupazione, rallentamento delle vendite, calo dell’attivita’ manifatturiera e dei servizi: non uno scenario incoraggiante per l’economia.
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Le preoccupazioni circa la stabilita’ delle societa’ assicuratrici delle emissioni obbligazionarie rappresentano un altro elemento responsabile del calo nel preborsa. La societa’ XL Capital Assurance, una divisione di Security Capital Assurance, ha visto tagliarsi il rating sul credito da parte dell’agenzia di rating Moody’s. Il colosso MBIA (MBI) arretra del 12% circa nel pre-mercato dopo aver offerto $1 miliardo in azioni a sconto rispetto al prezzo di chiusura.
Sugli altri mercati, in rialzo il petrolio. Nelle contrattazioni elettroniche i futures con consegna marzo segnano un progresso di $0.42 a $87.53 al barile. Sul valutario, in lieve recupero l’euro sul dollaro a 1.4501. L’oro e’ in rialzo di $7.30 a $917.30 all’oncia. In progresso i Titoli di Stato. Il rendimento sul Treasury a 10 anni e’ sceso al 3.71%.
Alle 14:00 (le 8:00 ora di New York) il contratto future sull’indice S&P500 e’ in ribasso di 8.30 punti (-0.62%) a 1331.90.
Il contratto sull’indice Nasdaq 100 segna -9.50 punti (-0.54%) a 1757.50.
Il contratto sull’indice Dow Jones perde 68 punti (-0.55%) a 12210.
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