New York – I futures americani virano in rosso (vedi performance in fondo pagina)., dopo la pubblicazione dell’indice sui prezzi delle case S&P/Case-Shiller, che ha confermato la crisi del settore immobiliare degli Stati Uniti, segnando ad agosto una flessione peggiore delle stime e pari al 3,8% su base annua.
Sotto i riflettori gli utili del colosso chimico Du Pont, che nel corso del terzo trimestre sono saliti su base netta del 23%, a $452 milioni, o 48 centesimi per azione, rispetto ai $367 milioni, o 40 centesimi per azione, dello stesso periodo dell’anno precedente. In concomitanza con la pubblicazione del bilancio, Du Pony ha alzato le stime sui profitti, dichiarando di prevedere che l’utile per azione relativo all’intero anno si attesterà tra $3,98 e $4,05 per azione.
Xerox Corp registra maggiori entrate e utili nel terzo trimestre, con la società che ha siglato di recente diversi contratti di outsourcing. Tonfo in premercato per Netflix, la società che gestisce il sito di noleggio film online. Il titolo cede quasi il 40%, dopo che il gruppo ha pubblicato i conti nella tarda serata di ieri, comunicando di attendersi risultati deboli nel corso di questo trimestre. Netflix ritiene infatti che l’utile per azione del quarto trimestre si attesterà all’interno di una forchetta compresa tra 36 e 70 centesimi per azione, su un fatturato di $816-845 milioni. Il consensus prevede invece un attivo per azione più alto, pari a $1,05 per azione, su un giro d’affari di $923,7 milioni. Era dall’agosto del 2010 che il titolo Netflix non veniva scambiato sotto la soglia a quota $100: da segnalare che le quotazioni avevano testato il massimo vicino alla soglia dei $300 nel mese di luglio.
Attesa per i risultati di bilancio di Amazon. Il mercato intanto non accoglie positivamente i conti di UPS, che nel terzo trimestre ha riportato utili pari a $1,04 miliardi, o $1,06 per azione, in crescita del 5,1% rispetto ai $991 milioni, o 99 centesimi per azione dello stesso trimestre dell’anno precedente. Il fatturato è aumentato dell’8%, a $13,17 miliardi. Gli analisti di Thomson Reuters avevano predetto un attivo per azione di $1,05 su un fatturato di $13,17 miliardi.
Riflettori puntati anche su 3M, il cui titolo perde più del 6% dopo che la conglomerata ha reso noto di aver assistito a un lieve calo dei profitti nel corso del terzo trimestre. Gli utili si sono attestati a $1,09 miliardi, o $1,54 per azione, contro i $1,12 miliardi, o $1,55 per azione, del terzo trimestre dello scorso anno. Gli analisti avevano stimato un attivo per azione di $1,61 per azione. Il mercato guarda però soprattutto alla decisione della società di tagliare le stime sulla crescita del fatturato del 2011 a una forchetta compresa tra il 3% e il 4%, contro il precedente outlook di un rialzo compreso tra il 6% e il 7,5%.
“Guardando in avanti, ci sono fattori che indicano che la crescita più lenta perdurerà fino alla fine dell’anno; di conseguenza, stiamo rispondendo alla domanda più debole con una disciplina aggressiva che riguarda la gestione dei costi e delle attività nei paesi avanzati. Allo stesso tempo, siamo bullish su molte economie in via di sviluppo”, ha dichiarato 3M.
Tra i titoli, i riflettori saranno puntati anche su Texas Instruments, che ha assistito a un calo della domanda dei chip prodotti scontando la debolezza dell’economia. Il titolo cede l’1,55% in premercato.
Intanto sul fronte valutario, l’euro l’euro azzera le perdite ed è stabile nei confronti del dollaro a $1,3940 (+0,06%). Il rapporto tra la moneta unica e il franco svizzero è in flessione dello 0,16%, a CHF 1,2259, mentre contro lo yen l’euro è piatto a JPY 106,05.
Sul fronte delle commodities, i futures sul petrolio sono in crescita del 2,54%, a $93,59 al barile, mentre le quotazioni dell’oro guadagnano lo 0,14%, a $1.654,60 l’oncia.
Intanto alle 15.15 ora italiana (9.15 di New York) i futures con consegna dicembre sullo S&P500 sono in calo di 4,90 punti (-0,39%), a quota 1.242,20 punti.
I futures sul Nasdaq scendono di 6,25 punti (-0,25%), a 2.368,75 punti.
I futures sul Dow Jones sono in calo di 51 punti (-0,43%), a 11.774.
Rendimenti dei Treasury a 10 anni in rialzo al 2,23%.