Le varie inchieste sugli inganni orchestrati dai big della finanza globale non risparmiano la diretta interessata, ovvero Wall Street. A meno di tre ore dall’inizio della giornata di contrattazioni, i contratti sugli indici usa si allineano infatti alla performance negativa dei listini europei e asiatici.
I futures sul Dow Jones cedono 72 punti, quelli sul Nasdaq calano di 11,25 punti e quelli sullo S&P 500 arretrano di 9,90 punti.
A innervosire gli investitori di tutto il mondo, oltre all’annoso problema dei conti pubblici dei paesi del Vecchio Continente, è la notizia dell’ultima indagine lanciata dalla Sec su alcuni colossi bancari.
In particolare, secondo quanto ha reso noto il Wall Street Journal, JP Morgan Chase, Deutsche Bank, Ubs e Citigroup, avrebbero ricevuto un’ingiunzione dalla commissione riguardo a presunte irregolarità commesse nella vendita di bond municipali. Goldman Sachs e Morgan Stanley, inoltre, sono già oggetto di un’indagine simile.
L’inchiesta della Sec va ad aggiungersi a quella resa nota ieri e avviata dalla procura generale di New York che sta indagando su Goldman Sachs, UBS, Citigroup, Credit Suisse, Deutsche Bank, Credit Agricole e Merrill Lynch, ora controllata dalla Bank of America.
In questo caso gli istituti di credito sono accusati di aver fornito false informazioni ad alcune tra le principali della agenzie di rating tra le quali Standard & Poor’s, Fitch e Moody’s allo scopo di far sopravvalutare l’affidabilità di titoli creati per sostenere i mutui da loro concessi.
Il sentiment negativo si spiega anche con la cautela in attesa della comunicazione di importanti indicatori economici.
Alle 14.30 ora italiana saranno rese note infatti le vendite al dettaglio degli Stati Uniti relative al mese di aprile. Il dato è un importante termometro dello stato di salute dei consumi Usa. Il consensus prevede un rialzo delle vendite di appena lo 0,2%, dopo l’incremento dell’1,9% del mese precedente.
Alle 15.15 ora italiana sarà il turno della produzione industriale sempre di aprile, attesa in crescita dello 0,8% dopo il +0,1% di marzo.
E alle 16 toccherà infine all’indice della fiducia dei consumatori stilato dall’Università del Michigan. Le stime sono per un rialzo a 73,5 punti da 72,2 punti.