A mezz’ora dall’apertura delle borse i contratti sugli indici Usa sono in forte rialzo (vedi quotazioni a fondo pagina) il che lascia prevedere un avvio in rally per l’azionario Usa.
Gli operatori danno per scontato un taglio al costo del denaro da parte della Fed nel meeting del prossimo martedi’. Molte speculazioni sono per un atteggiamento aggressivo della Banca Centrale che potrebbe addirittura optare per un abbassamento dei tassi a breve di mezzo punto percentuale. A tal proposito sara’ fondamentale valutare la qualita’ dei dati macro che verranno rilasciati oggi e nei prossimi giorni.
Dai primi segnali diffusi in mattinata e’ emerso un momento particolarmente favorevole per alcuni settori dell’economia a stelle e strisce. L’occupazione nel settore privato
a novembre e’ cresciuta al di sopra delle attese, la produttivita’ del terzo trimestre e’ schizzata +6.3% battendo nettamente le stime del mercato. Inoltre il forte abbassamento del costo unitario del lavoro ha allentato le pressioni sulla Fed, preoccupata su una possibile accelerazione dell’inflazione.
“L’occupazione rappresenta l’elemento piu’ significativo sulla spesa dei consumatori” ha affermato Doug Peta, market strategist di J&W Seligman a New York. “E’ il principale indicatore dello stato di salute dell’economia ed e’ particolarmente responsabile dell’ingresso in una fase di recessione o meno”. Grande attenzione sara’ rivolta ai numeri del prossimo venerdi’ per cui e’ stato stimato un aumento di 70 mila posti di lavoro nel settore non agricolo.
In calendario e’ ancora presente l’aggiornamento sul comparto dei servizi. Nei giorni scorsi l’indice sul settore manifatturiero aveva mostrato il quinto calo consecutivo ai peggiori livelli degli ultimi 10 mesi. I dati sugli ordini alle fabbriche potrebbero fornire maggiori indicazioni sul comparto.
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A livello societario, riflettori puntati ancora una volta sul comparto dei mutui immobiliari. Il colosso governativo Fannie Mae (FNM) e’ arretrato del 4% nell’after hour di ieri dopo aver comunicato un taglio del dividendo trimestrale. La societa’ ha anche annunciato un abbassamento medio dei prezzi delle case negli Usa compreso tra il 4% e il 5%.
Sugli altri mercati, nel comparto energetico il greggio ha ripreso a spingersi al rialzo. Nelle contrattazioni elettroniche i futures con consegna gennaio segnano un progresso di $1.67 a $89.99 al barile dopo che l’Opec ha deciso di laciare invariato il livello di produzione giornaliera. Sul valutario, l’euro e’ in ribasso nei confronti del dollaro a quota 1.4680. L’oro arretra di $4.30 a $803.30 all’oncia. In calo i Titoli di Stato. Il rendimento sul Treasury a 10 anni e’ salito al 3.91%.
Alle 15:00 (le 9:00 ora di New York) il contratto future sull’indice S&P500 e’ in rialzo di 15.60 punti (+1.07%) a 1479.70.
Il contratto sull’indice Nasdaq 100 segna +27.50 punti (+1.33%) a 2089.75.
Il contratto sull’indice Dow Jones guadagna 128 punti (+0.97%) a 13395.
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