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Wall Street: timido rimbalzo, cresce paura impatto Fed

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NEW YORK (WSI) – Wall Street chiude in lieve rialzo dopo aver archiviato la settimana scorsa con il ribasso più marcato da agosto (-3,8% per l’S&P 500).

La giornata e’ stata particolarmente volatile e ancora una volta condizionata dal petrolio, che aveva rotto al ribasso la soglia dei 35 dollari al barile per la prima volta dal febbraio 2009 salvo poi riuscere a rimbalzare. Anche l’S&P 500 ha saputo riprendersi dopo essere sceso sotto la soglia psicologica dei 2.000 punti per la prima volta da meta’ ottobre.

Gli investitori restano in attesa della decisione sui tassi della Federal Reserve, la cui riunione inizia domani e si chiudera’ mercoledi’.

Nelle finale, il Dow segna un +0,60% a 17.369 punti , lo S&P 500 sale dello 0,48% rimangiando quota 2.000 punti (2.022 punti) mentre il Nasdaq cresce dello 0,38% a 4.952 punti.

Il mercato teme lo scoppio di una bolla post decisione della Federal Reserve. La prima stretta monetaria da quasi un decennio è data per scontata da tempo dagli investitori, ma si teme che la banca centrale americana possa avviare un ciclo di rialzi dei tassi pericoloso.

Le economie in via di Sviluppo rallentano il passo dopo aver abituato a tassi di crescita sostenuti e un eventuale rialzo del costo del denaro dopo anni di “investimenti facili” in particolare in Cina rischiano di deragliare la ripresa globale.

Tra le materie prime, prosegue il momento no del petrolio, sceso sotto i 35 dollari al barile. Per voce del suo ministro delle Finanze, la Russia ha detto che per invia dei livelli di offerta sempre più alti e dei barili con cui l’Iran inonderà i mercati, il governo si prepara a prezzi nell’ordine dei 30 dollari al barile l’anno prossimo.

In una giornata estremamente volatile finisce al rialzo per il petrolio. Il contratto a gennaio scambiato al Nymex ha guadagnato 69 centesimi, l’1,94%, a 36,34 dollari al barile. Nel durante il greggio era sceso sotto i 35 dollari al barile per la prima volta dal febbraio 2009. Si ferma cosi’, almeno per oggi, la serie di sei sedute consecutive in calo. Resta da capire se il fondo del barile e’ stato toccato. I fondamentali infatti non sono cambiati: le scorte mondiali restano in eccesso e l’Opec a inizio mese ha deciso di lasciare invariata la produzione.

Si osserva anche un selloff dei bond ad alto rendimento (giudicati spazzatura dalle agenzie di rating (indice di riferimento del settore -0,82%) ha anche scatenato il risk-off. Sul valutario, yuan ai minimi di quattro anni dopo che i nuovi indici macro prevedono un indebolimento delle condizioni economiche.