Si preannuncia una seduta positiva per l’azionario americano, con i contratti sui principali indici borsistici che quando manca un’ora e mezza all’avvio delle contrattazioni scambiano in rialzo (vedi quotazioni a fondo pagina), favoriti dalle previsioni ottimiste dell’Organizzazione per la Cooperazione e lo Sviluppo Economico sul 2010.
L’Ocse ha detto che l’anno prossimo i 30 Paesi industrializzati cresceranno dello 0.7%, dopo che saranno scivolati del 4.1% nel 2009. A marzo l’organizzazione aveva previsto una contrazione dello 0.1% nel 2010.
“L’economia si riprendera’ nella seconda meta’ dell’anno, anche se il cambio di direzione sara’ accompagnato da una crescita che avra’ un ritmo piu’ moderato rispetto a quella a cui eravamo abituati”, ha dichiarato Henrik Drusebjerg, senior strategist di Nordean. “Per gli investitori e’ fondamentale avere la conferma che il rallentamento e’ finito”.
Dopo aver ceduto 200 punti la seduta precedente, ieri il paniere industriale ha chiuso in calo di 16 punti (-0.2%) a quota 8322. L’indice allargato e’ invece salito di 2.1 punti, mentre il paniere dei tecnologici ha perso 1.3 punti.
A polarizzare l’attenzione del mercato sara’ la Federal Reserve, che pubblichera’ il suo comunicato di politica monetaria alle 20:15 italiane.
Secondo Joseph LaVorgna, economista di Deutsche Bank, i membri del board non apporteranno alcun cambiamento al programma di acquisto di Treasuries, cosi’ come non “seguiranno una linea politica di tassi di interessi bassi per un periodo indefinito di tempo”.
La Fed non dovra’ commettere l’errore, dice LaVorgna in una nota, di tenere i tassi su questi livelli per troppo tempo. “Questo e’ quello che e’ successo in Giappone e dubito che il presidente della Fed Bernanke voglia fare lo stesso errore. E’ vero, tuttavia, che l’inflazione e’ ancora molto lontana”.
La settimana in corso segna anche un’emissione record di nuova carta sul mercato, con una nuova asta da $37 miliardi prevista per oggi dopo quella da $40 miliardi di ieri che ha riscosso un discreto successo.
Sugli altri mercati, nel comparto energetico i futures con consegna luglio sono in flessione dello $0.70 a $68.54 al barile. Sul valutario, l’euro e’ in lieve calo nei confronti del dollaro, attestandosi a quota 1.4030. Recupera terreno l’oro, a $926.80 (+$2.50) l’oncia. In ribasso i prezzi dei Titoli di Stato Usa: il rendimento sul benchmark decennale e’ salito al 3.650% dal 3.640% di martedi’.
Alle 14:00 (le 8:00 ora di New York) il contratto futures sull’indice S&P 500 e’ in rialzo di 3.80 punti (+0.43%) a 894.00.
Il contratto sull’indice Nasdaq 100 segna +4.50 (+0.32%) a 1428.50.
Il contratto sull’indice Dow Jones guadagna 30 punti (+0.36%) a 8287.00.