NEW YORK (WSI) -Chiusura mista per Wall Street, che oggi ha riparto i battenti dopo il lungo fine settimana di festività’. Ieri la Borsa Usa e’ rimasta chiusa in occasione del Martin Luther King Day. Nelle finale, il Dow cresce dello 0,17% a 16.016 punti, il Nasdaq perde lo 0,26% a 4.476 punti mentre lo S&P 500 guadagna lo 0,05% a 1.881 punti.
Gli esperti di analisi tecnica fanno notare che, durante la seduta, l’S&P 500 ha rotto al ribasso i minimi dell’agosto 2015 quando i mercati globali erano stati messi a tappeto dai timori di un rallentamento peggiore delle stime della Cina.
Gia’ venerdi’ scorso quella soglia importante – pari a 1.867 punti – era stata violata salvo poi essere recuperata alla fine degli scambi. Quel livello corrispondende anche ai minimi visti lo scorso settembre e nell’ottobre 2014.
A pesare e’ ancora una volta il petrolio, messo sotto pressione dall’imminente arrivo del greggio iraniano in un mercato gia’ pieno di scorte. Il ritorno dell’avversione al rischio sostiene i Treasury, che a inizio seduta erano stati snobbati alla luce di un rimbalzo (durato poco) dell’azionario.
Dopo il sell-off di venerdi’ scorso, l’ultimo dei 10 giorni di scambi d’inizio anno peggiori di sempre, l’azionario Usa prova a recuperare terreno. La spinta viene data dall’incremento del 3,2% registrato dallo Shanghai Composite nel giorno in cui la Cina ha diffuso i dati sul Pil del quarto trimestre del 2015: l’economia a Pechino e’ cresciuta del 6,8% e nell’intero 2015 del 6,8%, il passo piu’ lento da 25 anni.
I dati, che confermano la transizione della seconda economia al mondo verso un modello di crescita piu’ modesto, sono stati in linea alle stime. Intanto il Fondo monetario internazionale ha tagliato le stime di crescita mondiale: per il 2016 e’ atteso un +3,4% ma le attese per la Cina sono rimaste invariate rispetto ai calcoli dello scorso ottobre (+6,3% quest’anno e +6% nel 2017)
Dal fronte societario, sono arrivati i conti di altre banche: oggi Bank of America e Morgan Stanley hanno pubblicato trimestrali con utili migliori delle stime. La settimana scorsa erano stati diffusi quelli di JP Morgan, Wells Fargo e Citigroup .
Reduce da due settimane di cali a doppia cifra, il petrolio ha chiuso in forte ribasso la prima seduta dopo un lungo fine settimana festivo. Al Nymex il greggio ha ceduto il 3,26% a 28,46 dollari al barile. Hanno pesato le preoccupazioni legate alle esportazioni di greggio in Iran, dove sono venute meno le sanzioni imposte dall’occidente grazie al raggiungimento degli impegni presi nell’ambito dello storico accordo sul nucleare siglato lo scorso luglio tra Teheran e le principali potenze mondiali.
Ad alimentare le tensioni sono state anche le indicazioni arrivate dall’Agenzia internazionale dell’energia, che si aspetta un eccesso di scorte mondiali per il terzo anno di fila e un ulteriore calo delle quotazioni. L’Aie sostiene che entro la fine del primo trimestre in corso l’Iran aggiungera’ nel mercato 300.000 barili al giorno controbilanciando parte del calo di 600.000 barili atteso da vari produttori al di fuori dell’Opec.