L’articolo è tratto dal magazine Wall Street Italia di maggio e fa parte del lungo dossier dedicato ai trend futuri che influenzeranno il mondo degli investimenti
di Valeria Panigada
Guardo un qualsiasi oggetto intorno me, da un più piccolo boccone di pasta, fino a un aereo o a un palazzo. È tutto prodotto con stampa 3D. Questa tecnologia, nata ormai da alcuni anni che permette di realizzare oggetti tridimensionali con una produzione a strati, è esplosa, contagiando i più disparati settori.
Se all’inizio era possibile utilizzare soltanto la plastica per la produzione di oggetti, nel 2030 sarà possibile impiegare diversi materiali, come il cemento per l’edilizia, la pasta per gli alimenti, il tessuto per la moda, la bio-plastica per la medicina.
Il successo sarà garantito dalle sue stesse caratteristiche: la stampa 3D è personalizzabile, consente l’impiego di materiali riciclabili in sintonia con l’economia circolare e il suo sistema di produzione versatile permette di superare la rigidità, rimanendo profittevole a bassi volumi. A tutto vantaggio anche delle piccole realtà aziendali.
L’intero comparto manifatturiero sarà stravolto dalla stampa tridimensionale, ma il maggior impatto lo si vedrà nel settore automobilistico. E non solo in fase di prototipazione, ma anche per la realizzazione di intere vetture destinate al mercato, come dimostra la LSEV, l’auto elettrica stampata in 3D e destinata alla produzione su larga scala.
L’utilitaria, nata dalla collaborazione tra due realtà ai più sconosciute, la cinese Polymaker e l’italiana XEV, ha già raccolto 7.000 pre-ordini in Europa, 5.000 dei quali da Poste Italiane.
Aerei stampati in 3D
Ma non solo auto, si vedranno anche volare degli aerei stampati in 3D, sia in ambito civile che militare, e salpare navi uscite dalla stampa tridimensionale. Ma questa rivoluzione pervaderà anche il settore dell’edilizia: entro il 2030 un quarto degli edifici di Dubai sarà costruito con stampante tridimensionale.
Molte altre imprese capiranno i vantaggi di questa tecnologia, la cui parola chiave è personalizzazione, anche dei più piccoli aspetti. Un concetto che si sposa bene con l’esclusività dell’industria della moda, e quindi per la produzione di borse, scarpe, occhiali e capi di abbigliamento in edizioni limitate.
Ancora di più in ambito scientifico e medico. La stampa 3D verrà infatti utilizzata per realizzare protesi od organi interni, come cuori e reni artificiali. Secondo gli esperti del World Economic Forum, nel 2030 non ci saranno più attese per i trapianti di organi, perché questi verranno prodotti da stampanti biologiche 3D, ovviamente su misura del singolo paziente.
Leggi il sommario del magazine Wall Street Italia in edicola.