MOSCA (WSI) – Dalla riunione dei Venti paesi economicamente più sviluppati apertasi nella capitale russa arriva sostegno a un programma, disegnato dall’Ocse, mirato a colpire le scappatoie fiscali utilizzate dalle multinazionali rispondendo al malumore di elettori onerati da imposte sempre più elevate a copertura dei debiti pubblici.
Intento di ministri finanziari e banchieri centrali dei G20 anche quello di indicare il percorso da seguire per una ripresa economica a livello globale anche allo scopo di tranquillizzare i mercati finanziari timorosi delle conseguenze dei programmi di politica monetaria espansiva.
Forum internazionale incaricato di gestire la crisi finanziaria a partire da quella del 2008/2009 in luogo del G7, il Gruppo dei Venti si trova a far fronte a un’economia globale a velocità ampiamente differenziate, in una fase in cui soltanto il ciclo Usa sembra prossimo a tornare a una crescita in grado di autoalimentari.
Per anni motore dell’espansione globale, la Cina sta vivendo un periodo di raffreddamento della congiuntura legato a dubbi sulla stabilità del sistema finanziario, mentre il Giappone si è appena imbarcato in un percorso sperimentale radicalmente nuovo sul versante fiscale e monetario e l’economia europea contiuna a soffrire.
Il tentativo costante è quello di trovare un punto di equilibro che bilanci la prospettiva da un lato di una rimozione dello stimolo monetario Usa e dall’altro di politiche monetarie espansive da parte delle altre principali banche centrali.
La ‘guidance’ indicata da Ben Bernanke ormai a maggio, quando il presidente Fed ha prospettato una riduzione del programma di ‘quantitative easing’ che oggi comporta acquisti al ritmo mensile di 85 miliardi di dollari ha dato origine a una pioggia di realizzi su azionario e obbligazionario a beneficio del dollaro.
Il banchiere centrale Usa, che non partecipa al G20 moscovita, ha poi almeno in parte tranquillizzato i mercati con i toni più accomodanti dell’audizione al Congresso di questa settimana. I mercati emergenti, in particolare quelli più sensibili ai corsi delle materie prime o dal deficit con l’estero più elevato, continuano però a soffrire della temuta virata restrittiva Fed.
Si tratterà sicuramente anche del tema della cosiddetta ‘forward guidance’, sistema che fa sì le banche centrali siano essenzialmente in grado di gestire le aspettative dei mercati.
“E’ un elemento cruciale nella prevenzione di una volatilià dei mercati finanziarsi che può rivelarsi molto pericolosa” dice alla stampa il ministro delle Finanze russo Anton Siluanov.
La sessione odierna vede i negoziatori tornare intorno al tavolo dopo un primo incontro di ieri sera nell’intento di arrivare a un comunicato congiunto che sia più efficace di quello del febbraio scorso.
I ministri lavoreranno al comunicato durante la cena. Sempre per oggi è in agenda anche una riunione dei Brics – Brasile, Russia, India, Cina e Sud Africa. (Reuters)