Durerà due giorni, fino a domani il G20 di Parigi, a cui parteciperanno i ministri finanziari e i governatori centrali delle principali venti economie del mondo. L’attenzione sarà focalizzare su varie tematiche, ma nell’agenda, come anticipato anche ieri sera da Mario Draghi, governatore di Bankitalia e numero uno del Financial Stability Board, entra anche la questione dello shadow banking, ovvero delle banche ombre.
Oltre al problema delle banche troppo grandi per fallire, esiste infatti un’altra questione che la comunità finanziaria internazionale deve affrontare: la necessità di monitorare questi istituti ombra, che possono andare da veicoli strutturati di investimento, a particolari categorie di hedge fund e a fondi di investimento attivi nel mercato monetario, come ha precisato Bloomberg. Secondo Karel Lannoo, amministratore delegato del Centre for European Policy Studies, istituto di ricerca, shadow banks possono essere considerate poi “anche grandi società petrolifere o energetiche” che fanno trading su determinati strumenti finanziari.
Stando alle indiscrezioni trapelate nei giorni precedenti, entro la metà dell’anno le autorità internazionali di regolamentazione avrebbero come obiettivo quello di fissare regole internazionali per regolamentare le banche ombra entro la metà dell’anno: questo, al fine di prevenire un’altra crisi finanziaria.
La questione delle banche ombra è sotto lente delle autorità di regolamentazione da un bel po’ di tempo. Un rapporto stilato dalla società di consulenza Oliver Wyman, che è stato diffuso in coincidenza con il World Economic Forum che si è svolto a Davos, in Svizzera, alla fine di gennaio, ha invitato le autorità di controllo a chiedere di prestare molta attenzione a quelle banche che generano molti profitti, in quanto questi, quando sono eccessivi, a volte anticipano l’arrivo di nuovi problemi.
Ed è quanto Draghi ha voluto dire nel suo discorso di ieri -proferito in occasione di una cena di gala a cui hanno partecipato anche il ministro delle finanze francese e presidente di turno del G20 finanziario, Christine Lagarde, e il Presidente della Bce, Jean Claude Triche – il governatore di Bankitalia ha affermato che ora si deve determinare, in merito allo shadow banking, “dove il monitoraggio, la sorveglianza e l’azione degli enti di regolamentazione” siano necessari. E ha aggiunto che “non si tratta di un compito facile”.