E’ durato due giorni il dodicesimo incontro del gruppo dei Venti ad Amburgo, in Germania. Accompagnato dagli scontri fra polizia e manifestanti, il G20 si è concluso con una dichiarazione che affronta innanzitutto i temi del cambiamento climatico, del libero commercio e la questione dei migranti.
Il presidente americano Donald Trump è rimasto isolato. Tutti gli Stati hanno firmato la dichiarazione finale che prevede l’impegno a rendere irreversibili, cioè non soggetti più ad alcuna negoziazione, gli accordi di Parigi sul clima. Gli Stati Uniti sono rimasti fuori dall’accordo, come avevano annunciato mesi fa. Trump è però riuscito a far passare un riferimento controverso ad aiutare i Paesi nell’accesso ai combustibili fossili in modo pulito.
Sulla questione dei migranti, secondo il Primo ministro Paolo Gentiloni ci sono stati “passi avanti del tutto insufficienti”. Nella parte della dichiarazione dedicata all’immigrazione si sottolinea il “diritto sovrano degli Stati di gestire i propri confini”, nell’interesse della sicurezza nazionale. L’unica previsione che fa cenno a una collaborazione in materia è quella che esorta a “sforzi globali e azioni coordinate”. Un compromesso onorevole, secondo Gentiloni.
A causa dell’opposizione di Russia e Cina, nel comunicato finale del vertice non si sono decise sanzioni contro i trafficanti di esseri umani, come richiesto nel corso della seconda giornata dalle istituzioni europee. Tensioni ci sono state sul protezionismo e sulla sovrapproduzione dell’acciaio. Il G20 si è pronunciato per il libero commercio e per combattere il protezionismo ma ha riconosciuto anche l’importanza degli strumenti di difesa nazionali legittimi.
La premier britannica Theresa May ha usato l’incontro per cercare di stringere relazioni commerciali con Stati al di fuori dell’Unione europea, come gli Stati Uniti, la Cina, l’India e il Giappone. Donald Trump avrebbe promesso a May un accordo commerciale. La premier ha detto di essere stata colpita dal desiderio di questi Paesi di dare vita a piani commerciali ambiziosi con il Regno Unito dopo la Brexit.