Resta incerto l’esito del tanto atteso meeting tra il presidente Usa, Donald Trump, e la sua controparte cinese Xi Jinping, in calendario domani a margine del G20.
Un possibile accordo in campo commerciale resta incerto, soprattutto dopo le indiscrezioni della stampa cinese, secondo cui Peter Navarro – il consigliere ‘falco’ della Casa Bianca – parteciperà alla cena tra i leader delle due maggiori economie al mondo. L’apparente partecipazione dell’autore del libro “Death by China” ha fatto venire meno le speranze per il raggiungimento di un accordo tra le due potenze economiche mondiali nell’ambito del summit che è iniziato oggi a Buenos Aires (Argentina).
All’inizio del mese Navarro aveva criticato i Ceo “globalisti” che facevano pressing per un’intesa tra Washington e Pechino dicendo che un qualsiasi accordo ci sarà nei termini voluti da Trump e non da Wall Street.
Nel frattempo, il South China Morning Post ha riportato che il presidente Xi offrirà agli americani un accordo comprendente maggiore accesso ai mercati cinesi e inferiori sussidi alle aziende locali, ma, se questo verrà rigettato, la Cina potrebbe abbandonare il tavolo. Parlando dell’incontro di domani, il portavoce del ministero del Commercio cinese Gao Feng, ha detto:
“Spero che Usa e Cina possano avvicinarsi e lavorare duramente per trovare risultati positivi nel meeting. La parte cinese ha ribadito più volte che l’essenza della cooperazione economica e commerciale sino-americana è di mutuo beneficio e ‘win-win'”
Sul fronte americano, Trump, prima di partire per il G20, ha detto ieri che i due Paesi sono “molto vicini a un accordo”, aggiungendo pero’ di non essere sicuro di volerlo, visto che nelle casse statunitensi “stanno entrando miliardi e miliardi di dollari in dazi e tasse”.
In assenza di un accordo, da gennaio gli Stati Uniti potrebbe far scattare una nuova stretta dei dazi Usa dal 10% al 25% sull’import di 250 miliardi di dollari di beni “made in China”.