SHANGHAI (WSI) – Anche stavolta dalla riunione dei Grandi paesi del mondo non c’è da aspettarsi alcuna svolta. Dai colloqui sull’economia mondiale di questa settimana a Shanghai fra i principali ministri delle finanze e banchieri centrali, impegnati a trovare una soluzione coordinata a una ripresa deludente su più fronti.
Lo affermano fonti interne citate dall’agenzia Reuters. L’idea di fondo è quella di coordinare una politica di stimolo per rinvigorire la domanda, ridare spinta ai mercati azionari e stabilizzare i mercati valutari.
Ma gli interessi dei 20 grandi del mondo sono divergenti. Mentre in Siria va in scena una sanguinolenta guerra per procura tra alcune delle principali potenze economiche del mondo, come Usa, Russia, Iran, Arabia Saudita e Turchia, altri paesi sono in lotta su temi come gli equilibri nel valutario e atteggiamento nei confronti del continuo crollo del petrolio.
“Non ci sono proiettili magici”, afferma un funzionario giapponese, mentre un esponente italiano dichiara “il quadro globale è meno roseo di quello di un anno fa” aggiungendo che l’incontro, che avrà luogo tra il 26 e il 27 febbraio, “è improbabile che produca soluzioni di breve termine alla crisi”.
Quando un’intesa analoga era stata ricercata nel 1985, con il cosiddetto accordo del Plaza, gli attori coinvolti erano solo cinque. Coordinare gli interessi del Gruppo dei 20, oggi, sarà assai più complicato.