DRESDA (WSI) – Dal primo incontro tra i ministri delle Finanze del G7 e i banchieri centrali è emerso che la crisi è superata, ma che la ripresa è zoppicante e minacciata da tensioni geopolitiche e crisi del debito. Detto questo, i grandi nodi da sciogliere su guerra in Ucraina e crisi del debito greco saranno affrontanti solo oggi.
“Ci sono chiari segnali che la fase acuta della crisi è superata ma è altrettanto evidente che la ripresa stenta, non e’ impetuosa ma e’ minacciata da una serie di elementi, a cominciare dalle crisi geopolitiche”, hanno riferito alle agenzie stampa alcune fonti.
Tra le questioni che rimangono da risolvere a per favorire la ripartenza delle principali economie, secondo i grandi del mondo riuniti a Dresda spicca la riduzione del debito, che se in un periodo di crisi acuta poteva essere in qualche modo tollerato adesso non è altro che un freno alla ripresa.
Le nazioni del G7 – Francia, Germania, Giappone, Italia, Regno Unito, Stati Uniti e Canada – avevano un debito del 43% nel 1980, oggi è cresciuto al 118%, secondo i dati emersi nella sessione di ieri. Il consenso è stato unanime sul fatto che sul lungo termine l’unica maniera di favorire la ripresa e’ fare le riforme: e mai come adesso ci sono le condizioni per poratre avanti le riforme strutturali, viene sottolineato.
Il concetto, hanno riferito fonti della Bundesbank nel pomeriggio, è stato ribadito anche dal presidente della Bce, Mario Draghi. Su questo aspetto è intervenuto anche il ministro dell’Economia, Pier Carlo Padoan, sottolineando che una risposta possibile nel breve periodo è quella di favorire gli investimenti in nuove tecnologie, soprattutto nei contesti in cui l’invecchiamento della popolazione è un dato fisiologico.
Nella prima sessione di lavoro infine, pare non sia emersa nessuna particolare preoccupazione per le tensioni sui mercati obbligazionari, né per la crescita Usa che dai dati del primo trimestre è parsa essere meno brillante delle aspettative.
Nella sessione della vigilia è stato affrontato anche il tema fiscale, mentre oggi si discuterà di regolazione finanziaria e di rischi geopolitici. All’Europa in particolare, che ha affrontato la crisi molto più lentamente infine, è stato rivolto un invito da parte dei rappresentanti di Fmi e Ocse, affinché il quadro di regole sia reso più snello e consenta di mettere in atto decisioni più rapide.
(DaC)