Il caso GameStop, una storia che vede piccoli trader uniti per far perdere miliardi di dollari agli speculatori al ribasso coordinandosi su Reddit, ha provocato una fiammata di ricerche online per le app di trading.
Un riflesso incondizionato che racconta, da un lato, il successo dell’avventura lanciata da Wallstreetbets, il forum nel quale i piccoli investitori si sono riuniti. Dall’altro, però, evidenzia anche anche i potenziali rischi legati all’entrata disinvolta nel mondo della speculazione da parte di nuovi risparmiatori alle prime armi.
GameStop: la ricerca delle App di trading
Secondo i dati di Google Trends, le ricerche legate alle “stock trading apps” negli Stati Uniti sono aumentate del 1100% tra la settimana terminata il 24 gennaio e quella che si è chiusa il 30 gennaio, dopo l’ampia copertura mediatica per Game Stop. Anche in Italia è avvenuto qualcosa di simile: l’interesse per le parole “app trading” hanno raggiunto lo scorso 29 gennaio il loro massimo storico, avendo superato il picco del dicembre 2017 – periodo che coincideva con la prima bolla “storica” del Bitcoin.
Sono dati che evidenziano come l’esposizione mediatica legata a fortune create in breve tempo grazie alle speculazioni finanziarie attirino con forza l’interesse dei risparmiatori verso le app di trading – un mondo al quale è opportuno avvicinarsi con le competenze adeguate.
A livello globale, sempre secondo i dati Google Trends, i Paesi che si sono rivelati più sensibili al richiamo delle app di trading dopo il “successo” di GameStop, sono stati l’Islanda, il Canada, gli Stati Uniti e il Regno Unito. L’Italia, pur avendo osservato un balzo mai visto nell’interesse verso le piattaforme (termini di ricerca: “app trading”), risulta solo 22esima.