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Gas di scisto: primo fallimento societario, altri seguiranno

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NEW YORK (WSI) – Le società americane del comparto energetico hanno fatto pesante ricorso all’indebitamento dal 2010 a oggi: l’incremento – secondo i calcoli del Wall Street Journal – si aggira intorno al 55% a circa 200 miliardi di dollari.

E’ proprio la necessità di ripianare questi debiti – si legge nel quotidiano economico – che spinge le multinazionali Usa del comparto a continuare a pompare petrolio, nonostante il crollo delle quotazioni, scese del 55% circa da giugno sotto i 50 dollari attuali.

Guardando avanti la situazione appare tutt’altro che rosea. Segnali di tensione continuano ad allungare un’ombra sul comparto, dove la crescita dei ricavi non tiene il passo con il prestito. Domenica scorsa, una società texana di gas di scisto, la WBH Energy, ha presentato istanza di fallimento, dopo essersi vista rifiutare un prestito per ripianare un debito tra $ 10 milioni e $ 50 milioni.

Gli analisti avvertono che quello di WBH Energy potrebbe essere solo il primo di una serie di fallimenti in arrivo. “Il gruppo non era equipaggiato per affrontare una crisi del genere”, ha detto Daniel Katzenberg, analista di Robert W. Baird & Co, che ha aggiunto che in giro “ci sono troppi bilanci brutti.”

Il settore – mette in evidenza il Wall Stret Journal – è inoltre in attesa di un’ondata di vendite di attività e consolidamenti, anche questa fase non entrerà nel vivo non prima di una stabilizzazione del prezzo del petrolio. I banchieri dicono che le aziende sono riluttanti a farsi acquisire con i loro prezzi azionari sotto pressione, poiché temono di poter essere venduto a basso, e gli acquirenti non vogliono pagare più del dovuto se i prezzi scenderanno ulteriormente. (mt)