È una corsa contro il tempo quella di Mario Draghi per cercare alternative al gas russo e ridurre “il prima possibile” la dipendenza energetica dell’Italia da Mosca. In questo quadro, oggi, il premier volerà ad Algeri con l’intenzione di raddoppiare l’import di gas dal Paese, aggiungendo circa 9 miliardi di metri cubi all’anno ai 10 forniti all’Italia in quota Eni attraverso il gasdotto Transmed nel 2021. Obiettivo ultimo: liberarsi dalla dipendenza di Mosca. Una strategia che proseguirà nei prossimi mesi e che, secondo quanto si è appreso, porterà a breve il presidente del Consiglio a visitare Angola e Congo già entro la seconda metà di aprile.
L’Algeria è attualmente il nostro maggiore fornitore dopo la Russia, da cui importiamo 29 miliardi di metri cubi l’anno (il 40% circa dei 75 miliardi che il nostro paese consuma ogni anno). Dal TransMed sono transitati nel 2021 circa 10 miliardi di metri cubi in quota Eni destinati all’Italia, e altri 11 in quota ad altri operatori italiani e internazionali, per un totale di 21.
La visita ad Algeri
Il programma di Draghi, che arriverà nella capitale algerina oggi intorno alle 13,30, prevede una serie di incontri con la comunità imprenditoriale italiana in Algeria, vari incontri istituzionali bilaterali e multilaterali, ma soprattutto il faccia a faccia con il presidente della Repubblica algerina, Abdelmajid Tebboune con il quale il premier dovrebbe sottoscrivere anche un patto per investimenti comuni delle rinnovabili, che hanno grande potenziale di sviluppo in Nordafrica e consentirebbero tra l’altro di liberare altro gas per le esportazioni.
La missione del premier arriva a circa un mese di distanza da quella del ministro degli Esteri, Luigi Di Maio e del numero uno di Eni, Claudio De Scalzi che erano stati ad Algeri a poche ore dall’attacco russo all’Ucraina. “Avremo una partnership energetica più forte” con l’Algeria “che ci permetterà di compensare gli effetti della guerra. C’è una grande disponibilità da parte dell’Algeria a sostenerci sia nel breve che nel medio e nel lungo termine”, aveva detto lo stesso Di Maio.
Anche il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, aveva visitato l’Algeria a novembre dell’anno scorso, la prima visita di un capo dello Stato italiano dopo 18 anni (l’ultimo presidente ad andare ad Algeri era stato Carlo Azeglio Ciampi) e nei prossimi mesi è prevista un vertice intergovernativo Italia-Algeria.
Gas, la strategia di Draghi
Sul fronte dell’energia, la strategia del governo si muove su diversi livelli. Nel breve periodo, l’esecutivo guidato da Draghi punta a cercare gas da altri Paesi ma anche a spingere al massimo la produzione italiana, anche facendo ricorso, se necessario, al carbone. Nel medio periodo invece il programma è quello di aumentare l’import di gas liquido, a partire da quello promesso dagli Stati Uniti all’Europa, e potenziare le rinnovabili.
Nel frattempo, in sede europea, che per ora ha bandito solo il carbone russo, l’Italia ha detto di essere pronta a sostenere l’embargo sul gas solo se dietro l’iniziativa ci fosse un’intesa unitaria dei paesi europei.