Economia

Gas, Gazprom riduce di un terzo le forniture all’Italia. Allarme di Le Maire sul gas europeo

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Oggi Gazprom ha ridotto di un terzo le forniture di gas all’Italia: dei 32 milioni di metri cubi previsti in media, oggi ne arriveranno circa 21. Lo ha comunicato l’Eni con una nota. L’Italia e l’Europa si stanno avvicinando a una “crisi energetica gravissima”, come è stata definita da Roberto Garofoli, sottosegretario alla presidenza del Consiglio. Che ha aggiunto: “abbiamo 16 miliardi di metri cubi di stoccaggio a fronte dei 70 che consumiamo. Dobbiamo arrivare al 90% prima che inizi l’autunno”. Lo spettro di un razionamento del gas si fa sempre più concreto nel nostro paese.

La situazione del gas in Italia

La scorsa settimana il ministro per la transizione ecologica Cingolani in una intervista aveva affermato che nel settore “ogni anno dobbiamo accumulare più di 10 miliardi di metri cubi gas per l’inverno, quando ci sono i picchi di consumo”, ed “è una corsa, perché con la guerra in Ucraina il grande fornitore dell’Europa, la Russia, ha chiuso i rubinetti”.
Sul gas importato dalla Russia, l’Italia paga “vent’anni di errori sula gestione energetica, ideologismi di tutti i tipi. Abbiamo consumato lo stesso gas, riducendo il nostro e importandolo dai russi”.

L’amministratore delegato di Snam, Stefano Venier, ha spiegato: “Fino a domenica siamo arrivati a 6,1 miliardi di metri cubi in stoccaggio (al netto dello strategico, ndr) che corrispondono al 64% dell’obiettivo. Noi di Snam abbiamo dato un contributo di circa 1,5 miliardi di metri cubi e continueremo a dare il nostro sostegno, ovviamente nei limiti di un operatore di sistema”.

Secondo quanto riferisce La Repubblica, il piano italiano per affrontare l’emergenza gas prevede l’introduzione di politiche di austerity dei consumi: riscaldamento più contenuto, con tagli fino a due gradi della temperatura nelle abitazioni e negli uffici, risparmi sull’illuminazione pubblica, con orario ridotto di accensione dei lampioni sulle strade. Questi provvedimenti dovrebbero durare fino a quando il gas russo non sarà sostituito da forniture provenienti da altri Paesi.

L’allarme di Le Maire

Il ministro delle finanze francese Bruno Le Maire ha lanciato l’allarme: “il taglio totale delle forniture di gas dalla Russia” è “lo scenario più probabile oggi“. Come riporta a Bloomberg il ministro, al forum di Aix en Provence, ha affermato che in Europa “occorre prepararsi”.

Sempre Bloomberg ha pubblicato un’inchiesta sulla situazione del gas in Germania evidenziando come il perdurare dello stop della fornitura attraverso Nord Stream 2 (tecnicamente per manutenzione e per 10 giorni) il governo di Olaf Scholz potrebbe arrivare a misure come il razionamento e a portare, come conseguenza a cascata, ad una profonda recessione per la più grande economia europea e creare effetti a catena in tutto il continente.

Mentre Mosca nega di usare l’energia come arma, il calcolo per Putin è tanto semplice quanto cinico. L’ Europa desidera disperatamente riempire i depositi per mantenere le case riscaldate e le fabbriche in funzione durante l’inverno. Quindi prima Mosca agirà per sconvolgere ulteriormente i mercati del gas, maggiori saranno i prezzi e più tempo avrà la Russia per raccogliere i frutti. “La Russia ha così tante carte da poter giocare”, dice Olga Khakova, vicedirettrice del Global Energy Center del Consiglio atlantico. “Stanno cercando di massimizzare gli strumenti che hanno a disposizione.”

L’Ue verso un piano di emergenza

L’Unione Europea discuterà un piano di emergenza il prossimo 26 luglio nel tentativo di assicurare una sufficiente riserva di gas  per superare i picchi di domanda di riscaldamento ed elettricità. L’inverno potrebbe essere ancora più duro se Mosca decide di interrompere i flussi, in considerazione delle opzioni per importare gas da altrove.

“In circa due settimane presenteremo questo piano” ha detto la presidente della Commissione Ue Ursula von der Leyen in conferenza stampa, lo scorso 7 luglio. “Va bene che ogni Stato membro abbia il suo piano, ma se riduciamo la domanda di energia in alcuni settori dell’economia ciò deve avvenire senza che ostacoli il mercato interno”, ha spiegato poi aggiungendo che nel piano ci sarà anche il punto della “solidarietà attraverso la rete di gasdotti. Gas e petrolio devono essere distribuiti laddove ce ne più bisogno”, ma non includerà “un fondo Sure”.”

Il G7 ha deciso di esaminare dei potenziali meccanismi per il tetto al prezzo del petrolio – ha aggiunto von der Leyen – Sarebbe anche una buona piattaforma di cui potremmo disporre se dovessimo ipotizzare di fare anche un massimale per il gas”. Una possibilità esclusa da Mosca: il portavoce di Putin, Dmitri Peskov, ha detto infatti di dubitare della possibilità di un tetto massimo al prezzo del petrolio russo.