I prezzi del gas naturale sono aumentati a causa dell’incertezza sui piani dell’Unione Europea di imporre un tetto massimo temporaneo alle importazioni. La Commissione Europea ieri ha evidenziato che altre misure per limitare le oscillazioni eccessive dei prezzi potrebbero essere più efficaci di un tetto.
I trader hanno seguito ogni mossa dei negoziati per un pacchetto per contenere la crisi. I timori di un peggioramento della situazione si sono attenuati nelle ultime settimane a causa del clima mite, dell’afflusso di gas naturale liquefatto e dei livelli di stoccaggio quasi pieni. Tuttavia, permane il rischio di ulteriori interruzioni dell’approvvigionamento e le temperature sono destinate a diminuire con l’avvicinarsi dell’inverno, stimolando la domanda di riscaldamento.
Secondo i politici dell’Ue, le dispute su un limite di prezzo rischiano di ritardare un accordo su un pacchetto di emergenza per frenare l’impennata dei prezzi dell’energia. I ministri dell’Energia del blocco dovrebbero incontrarsi e cercare di appianare un accordo sulla proposta, che aprirebbe la strada a un regolamento separato sulla limitazione dei prezzi, il 24 novembre.
Nel frattempo, un clima più caldo del solito ha tenuto a freno la domanda di riscaldamento e ha ritardato i prelievi dai siti di stoccaggio, che sono pieni al 95,3%, secondo Gas Infrastructure Europe. Le previsioni mostrano che temperature superiori alla media nell’Europa nord-occidentale dovrebbero persistere fino alla fine del mese.
“Con lo stoccaggio del gas ai massimi storici e con piccoli prelievi dallo stoccaggio nell’ultima settimana, i livelli dovrebbero continuare a rimanere confortevoli”, ha affermato Alfa Energy in una nota di ricerca. “I prezzi del gas nella curva lontana dovrebbero continuare su un trend ribassista, anche se più lento rispetto alle ultime settimane”. I futures front-month sul gas olandesi, il benchmark europeo, sono scambiati in rialzo del 4,34%, a 114,50 euro al megawattora.
Bollette gas, ulteriori aumenti in vista
Il crollo delle tariffe del gas deciso dall’Autorità per l’energia non sarà sufficiente a contrastare la crisi energetica; la situazione è ancora lontana dall’essere superata e, per questo, il tema delle bollette è tra le principali priorità del Governo.
“Per quanto i prezzi dell’energia siano recentemente diminuiti”, si legge nella premessa alla Nota di aggiornamento del documento di economia e finanza (Nadef), “essi restano a livelli assai elevati e vi è il rischio di una nuova impennata durante i mesi invernali”. Il ministro dell’Economia Giancarlo Giorgetti ha aggiunto:
“L’approvvigionamento di gas dell’Italia si basa principalmente su flussi di importazione soggetti a rischi di varia natura nell’attuale contesto geopolitico. Il Governo ha deciso di confermare l’obiettivo di deficit per il 2022 del Def pari al 5,6% del Pil”.
L’esecutivo ha intenzione anche di “utilizzare una quota maggioritaria del risultante spazio di bilancio, quantificabile circa in nove miliardi, a copertura di nuove misure di contenimento del costo dell’energia, quali la riproposizione dei crediti di imposta a favore delle imprese e il taglio delle accise sui carburanti fino alla fine di quest’anno”.
Come previsto dal decreto Aiuti bis, per tutto il quarto trimestre Arera, l’Autorità di regolazione per energia reti e ambiente, ha azzerato i costi generali di sistema anche per il settore del gas, confermando l’applicazione della componente negativa UG2 a favore dei consumi gas fino a 5.000 smc/anno; un intervento che, insieme alla conferma della riduzione Iva sul gas al 5%, supporterà le utenze sul gas.